Tra italiani e mattone c’è da sempre un’intesa speciale. L’asset viene considerato come solido e duraturo, capace di dare tutte quelle certezze tipiche che un investitore va cercando. Ossia solidità del sottostante, possibilità di guadagno costante nel tempo e magari anche a scadenza, grazie alla sua rivalutazione.
Spesso la strada prescelta, o comunque più praticata, è quella dell’appartamento uso investimento. Può trattarsi tanto di una seconda casa ereditata quanto l’oggetto di un preciso piano d’investimento a lungo termine.
Tuttavia, le vie che conducono alla rendita immobiliare non finiscono tutte qui. Ad esempio c’è chi investe un capitale di medio importo in garage e box auto rispetto ai titoli di Stato e chi ancora in negozi. Non si tratta di ripieghi ma di scelte ben precise e con una forte motivazione alla base. Infatti questo investimento immobiliare rende intorno al 9% annuo lordo e spesso si rivaluta nel tempo.
I dati ad oggi disponibili
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Il crescente interesse degli investitori verso questa tipologia di investimenti emerge chiaramente dai dati disponibili. Quelli dell’Agenzia delle Entrate, per esempio, accertano che nel corso dell’anno scorso i volumi delle compravendite dei negozi sono saliti del 4,9%. Un buon segnale che testimonia la fiducia e l’interesse di chi ha soldi da investire.
L’appartamento infatti può essere acquistato anche nell’ottica dell’andarci a vivere in prima persona nel medio termine. In tal caso si potrebbe decidere di affittarlo per ammortizzare i costi. Nel caso del locale commerciale, invece, spesso la finalità prima è solo quella della sua messa a rendita.
Sta di fatto che l’anno scorso è salita nel suo complesso la quota percentuale di chi ha acquistato in ottica investimento. Si è passati dal 48,9% dell’anno prima al nuovo 53,3% dell’anno da poco concluso.
Questo investimento immobiliare rende intorno al 9% annuo lordo e spesso si rivaluta nel tempo
Inutile girarci intorno, alla base di questo trend c’è la ricerca di un buon rendimento di medio-lungo termine. Secondo i dati disponibili, i rendimenti annui lordi dall’affitto di un negozio si aggirano intorno al 9%, da cui vanno tolte le tasse e le spese varie. Inoltre si tratta di un dato medio da prendere con cautela, considerati i tanti parametri da cui dipende il rendimento effettivo di ogni investimento.
Infatti si può scendere anche di molto nel caso dei locali siti in aree periferiche o degradate o per soluzioni comunque con scarso appeal da parte del mercato. Come pure si può sfondare la soglia del 10% annuo lordo, soprattutto con riferimento alle vie a forte transito pedonale nelle aree clou delle grandi città.
Al riguardo proviamo a farci un’idea effettiva dello stato dell’arte degli affitti dei negozi utilizzando i dati dell’Ufficio Studi Tecnocasa. Nelle grandi città in cui il Gruppo è presente, i rendimenti medi annui lordi dei negozi sulle vie di passaggio spaziano dall’8,7% all’11,7%. Più precisamente:
- 8,7% a Verona e Milano;
- 10,6% a Torino e Firenze;
- 11% a Napoli;
- 11,2% a Palermo;
- 11,7% a Roma.
La rivalutazione dell’immobile nel tempo
Infine bisogna considerare il fatto che spesso (ma non sempre) il mattone si rivaluta nel tempo. Il discorso interessa maggiormente le zone strategiche di una data città.
Ad esempio le aree a forte transito pedonale o centrali e/o storiche e ad alta urbanizzazione restano tali per molti decenni o per sempre. Per cui nel tempo gli immobili potenzialmente disponibili restano più o meno quelli, mentre la domanda si scatena per accaparrarsi il “posto migliore”. Tutto a beneficio dell’offerta, che si ritrova una robusta periodica per tutto il tempo dell’affitto e una ricca plusvalenza finale all’atto della rivendita del locale.