Questo frutto potenzialmente letale è sulle nostre tavole e non ne siamo consapevoli

anacardi

Ogni giorno mettiamo in tavola tantissimi alimenti diversi. Il problema è che alcuni di questi possono nascondere delle insidie di cui non siamo consapevoli.

Sicuramente non penseremmo mai che potrebbe capitare a noi, e invece si tratta di un alimento molto consumato e acquistato. Si tratta degli anacardi, ma non solo.

Questo frutto potenzialmente letale è sulle nostre tavole e non ne siamo consapevoli

Gli anacardi sono un gustosissimo frutto originario del Brasile, e ormai diffuso in tutto il Mondo. Vengono consumati come snack perché sono sfiziosi e croccanti.

Gli anacardi crudi sono pericolosi perché contengono urushiolo, più possibili residui di cardolo. Secondo alcuni studi di settore, se consumati in grandi quantità, potrebbero causare gravi dermatiti, fino a veri e propri shock anafilattici. Ecco perché questo frutto potenzialmente letale è sulle nostre tavole e non ne siamo consapevoli.

Gli anacardi crudi si trovano quasi esclusivamente in loco, vicini alla pianta da cui sono nati.

Ovviamente gli anacardi che troviamo al supermercato non sono crudi, poiché sono stati esposti al calore, puliti e trattati. Nessun problema, dunque, per gli anacardi consumati in questo modo che, anzi, fanno molto bene alla salute poiché aiutano l’assorbimento del glucosio, causa del diabete. Sarà comunque meglio non abusarne, come per qualsiasi altro alimento.

Bacche di sambuco

Anche le bacche di sambuco possono rivelarsi pericolose per la salute umana. Sono utilizzate generalmente per produrre succhi, sciroppi e distillati ma, se mangiate crude, possono provocare problemi alla salute.

La pianta velenosa è il “sambucus ebulus”, che può provocare nausea e diarrea.

I fiori di sambuco, invece, sono molto utilizzati in cucina per aromatizzare dolci, secondi di carne, o per preparare marmellate e sciroppi. Nascono da aprile a luglio e, in questo articolo, vogliamo suggerire una ricetta deliziosa per utilizzarli.

L’idea gustosa e dissetante

Si tratta dello sciroppo di sambuco. Ci serviranno circa 15 fiori già ben sbocciati e possibilmente belli e puliti, visto che per questa ricetta non potremo lavarli, per evitare di perderne l’aroma.

Per prima cosa dovremo osservarli attentamente e picchiettarli su una superficie per essere sicuri che non ci siano insetti.

Quindi riempiamo una bottiglia o una caraffa con un litro d’acqua e lasciamo macerare con i fiori per 24-36 ore, in frigorifero. Successivamente filtriamo con un setaccio a maglia fine, quindi facciamo colare bene i fiori per non sprecare nulla.

In una pentola uniamo il liquido con 500 grammi di zucchero e 20 grammi di acido citrico, mescoliamo e portiamo ad ebollizione, lasciando bollire per circa un minuto.

E il nostro sciroppo di sambuco è pronto! Versiamolo all’interno di una bottiglia e richiudiamo il tappo.

Conserviamolo in un luogo fresco e asciutto e, una volta aperto, andrà conservato in frigorifero e consumato entro 10-15 giorni.

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