Il mese di agosto è appena iniziato e sulla tavola potremmo veder comparire frutti dolci, colorati e ricchi di acqua. La cui presenza sognavamo di rivedere dall’inverno più freddo. Questo sarebbe, ad esempio, il caso di alcuni piccoli frutti di bosco, rossi, granulosi e davvero molto gustosi. E la cui visione rincuorerebbe subito l’animo. Scopriremo quali siano questi bei frutti ma anche un problema che la loro ingestione, in alcuni casi, potrebbe comportare. Ossia la formazione dei calcoli renali.
I lamponi
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Sarebbero i lamponi i golosi frutti di stagione che proprio in agosto potremmo tornare a gustare a tavola. Così come sono, al naturale, o a contorno di deliziose macedonie di frutta. O come ripieno di dolci e torte. Oppure, ancora, galleggianti nello yogurt e da gustare con il cucchiaio. I lamponi potrebbero avere anche varie proprietà benefiche per l’organismo. Ad esempio, il consumo di questi frutti potrebbe rivelarsi utile per contrastare l’obesità. Farebbe quindi aumentare il metabolismo delle cellule adipose. I lamponi potrebbero inoltre avere effetti benefici sul controllo della glicemia nel sangue. Come controindicazione, però, potrebbero contribuire alla formazione dei calcoli renali. Scopriamo in che modo e perché.
Questo frutto di stagione potrebbe contribuire a formare i calcoli renali
Chi ha la possibilità di avere familiarità con la malattia della calcolosi, dovrebbe fare molta attenzione al consumo di frutti come i lamponi. Questi golosi e saporiti frutti rossi sarebbero infatti fonte di ossalati. Questi sarebbero delle sostanze che potrebbero favorire la calcolosi. I cibi ricchi in modo particolare di ossalati potrebbero infatti nuocere a chi li consuma, causando la formazione di calcoli. E questo soprattutto in chi ne avrebbe già la predisposizione. I lamponi conterrebbero ottimi valori di un minerale come il calcio. Questo, però, combinandosi con l’acido ossalico, darebbe origine all’ossalato.
Nascerebbe dunque una formazione salina in cristalli, che potrebbe accumularsi all’interno delle vie urinarie. Dando quindi origine ai tanto temuti calcoli renali. Bisognerebbe dunque fare attenzione, perché il consumo di questo frutto di stagione potrebbe contribuire alla formazione di calcoli in caso di familiarità con la calcolosi, come detto. E, certamente, chiedere sempre consiglio a un nutrizionista a seconda della propria situazione personale.
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