Entrando nei supermercati tutti siamo colpiti da un particolare che non passa inosservato: le confezioni sugli scaffali si stanno restringendo. Questo fenomeno particolarmente pericoloso sta colpendo indistintamente i consumatori senza volerlo. Detta così risulta veramente difficile capire a quale fenomeno ci riferiamo.
Perciò i nostri Esperti economici con dovizia di particolari ci spiegheranno di cosa stiamo parlando. Tecnicamente si tratta del fenomeno “shrinkflation”. Chi non ha dimestichezza con l’inglese ha sicuramente difficoltà ad apprendere. Dunque scopriamo cosa vuol dire e cosa comporta per i cittadini.
Shrinkflation
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Come possiamo notare la parola è formata dall’unione di due termini shrinkage e inflation. La prima, tradotta, vuol dire contrazione mentre la seconda, invece, inflazione. Di conseguenza, si intende un processo di riduzione delle dimensioni dei prodotti più venduti ma con i prezzi che restano inalterati. Questo nel migliore dei casi. Nel peggiore, invece, aumenta anche il prezzo del prodotto.
Purtroppo biscotti, snack sono i prodotti che più degli altri sono oggetto di questa speculazione. Infatti i consumatori non hanno la minima idea di cosa sta accadendo perché sono concentrati sull’aumento del prezzo ma meno sulla quantità contenuta nella scatola.
Dunque semplificando il discorso, i consumatori, oggi, rischiano di pagare di più e portarsi a casa meno prodotto, senza neanche rendersene conto.
Occhi aperti su determinati prodotti
Molte aziende hanno rivisto le proprie confezioni. Non ci facciamo veramente caso, ma stando attenti a quanto prodotto contiene una confezione noteremo che qualcosa non quadra.
Ebbene, quando acquistiamo patatine fritte, biscotti, tonno, fazzoletti di carta, giusto per fare qualche esempio, spesso le confezioni sono più piccole e il contenuto inferiore. I consumatori ignari non lo notano e perciò pagano lo stesso prezzo dell’ultima spesa ma acquistano quantità inferiori di prodotto.
Il trucco delle aziende per compensare gli aumenti
Le aziende si ritrovano spalle al muro per far quadrare i conti quando aumentano i propri costi. Logicamente aumentare il prezzo finale è deleterio perché i consumatori non accetterebbero di buon grado l’aumento. Perciò meglio ridurre le dimensioni della scatola con una minore quantità all’interno.
La protesta
L’Associazione Consumerismo no profit ha in procinto di presentare un esposto poiché ritiene che tale pratica possa violare le norme del Codice del Consumo.
Questo fenomeno particolarmente pericoloso sta colpendo indistintamente i consumatori senza volerlo
Intanto i consumatori possono prendere delle cautele per evitare di cadere nel tranello e pagare di più senza saperlo.
Dunque meglio porre più attenzione al prezzo del prodotto al chilogrammo e leggere le quantità indicate sulle confezioni.