La prostata è una ghiandola facente parte dell’apparato genitale maschile e situata davanti al retto, appena al di sotto della vescica. Essa avvolge l’uretra ed ha il compito di produrre e immagazzinare il liquido seminale rilasciato durante l’eiaculazione. Con l’avanzare dell’età, questa ghiandola potrebbe sviluppare delle anomalie o delle patologie anche preoccupanti, come, ad esempio, un tumore.
Il tumore alla prostata è uno dei più comuni tra gli uomini e può essere sia benigno che maligno. Le cause principali non sono ancora del tutto chiare, ma pare che alla base vi sia una mutazione genetica delle cellule. Altri fattori di rischio, oltre all’età, potrebbero essere la familiarità, l’obesità ed una dieta ricca di grassi saturi.
Prevenzione e diagnosi
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Per prevenire questo tipo di tumore si consiglia di tenere sotto controllo il peso e consumare meno grassi saturi possibile. Inoltre, è necessario effettuare esami diagnostici con una certa regolarità, soprattutto dopo aver superato la soglia dei 50 anni, o dei 40 anni in caso di familiarità.
Tra gli esami più efficaci rientrano:
- l’esplorazione rettale, durante la quale il medico, utilizzando un guanto lubrificato, introduce un dito nel retto del paziente per palpare la parete posteriore della ghiandola;
- l’esame del PSA, che consiste in un prelievo di sangue atto a verificare eventuali livelli alti di PSA (Antigene Prostatico Specifico);
- biopsia, tramite la quale vengono prelevati piccoli campioni di tessuto da analizzare al microscopio, alla ricerca di cellule neoplastiche. Questo esame viene effettuato nel caso in cui i due esami precedenti abbiano rilevato delle anomalie.
Tuttavia, anche questo esame diagnostico aumenterebbe le probabilità di scovare un cancro alla prostata a costi più accessibili
Prima di arrivare ad una biopsia, secondo alcuni recenti studi, esisterebbe un altro esame diagnostico in grado di rilevare un cancro alla prostata.
Stiamo parlando dell’ecografia multiparametrica che, in alcune situazioni, potrebbe essere utilizzata al posto della più costosa risonanza magnetica multiparametrica. Quest’ultima, infatti, oltre ad essere poco accessibile e disponibile, potrebbe essere controindicata per quei pazienti che, ad esempio, hanno impianti pelvici metallici. Inoltre, sarebbe complicata da eseguire nel caso in cui il paziente soffrisse di claustrofobia.
Ecco quindi che, in queste situazioni, l’ecografia multiparametrica potrebbe essere una valida alternativa, come primo test, per i pazienti più a rischio. Tuttavia, anche se questo esame diagnostico aumenterebbe le chance di rilevare un cancro alla prostata, l’AIRC sottolinea l’importanza di un approccio combinato.
Infatti, pare che alcuni tumori individuati dalla risonanza magnetica fossero sfuggiti all’ecografia, e viceversa. Dunque, l’utilizzo di entrambi i tipi di esame risulterebbe più efficace nel riscontro di lesioni sospette.
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Attenzione perché chi mangia poca frutta e verdura potrebbe sviluppare questo tumore dopo i 60 anni