Spesso il successo di un investimento passa per la scelta dello strumento giusto. In particolare in questa sede ci soffermiamo sul conto deposito (CD) e vedremo come scegliere quello giusto. Una giusta analisi a monte è il presupposto per non pentirsi poi. Entriamo nel vivo: questo è il miglior conto deposito per il piccolo risparmiatore.
I canali di scelta
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La prima regola passa per il canale di scelta. È un grosso errore quello di limitarsi solo ai motori di ricerca. Capita spesso, infatti, che nei primi posti di una ricerca non si piazzino tutti gli operatori in quel momento con i migliori rendimenti. L’universo dei CD attivi, infatti, è molto vasto.
La miglior cosa da fare è quindi di spulciare ogni singolo intermediario che lo tratta e sapere cosa offre. Abbiamo fatto un giro in rete e scoperto che alcuni CD interessanti non escono tra i primi risultati. Dunque, armarsi di pazienza e effettuare una ricerca minuziosa.
Dunque, questo è il miglior conto deposito per il piccolo risparmiatore
Altro aspetto importante riguarda l’esistenza di eventuali promozioni in vigore. Non solo, ma bisogna anche accertarsi se siano o no limitate nel tempo. Secondo, chiedere se sono rivolte solo ai nuovi clienti oppure a vecchi e nuovi clienti.
Nel primo caso è meglio chiedere anzitempo quale sarà il tasso a regime. Da qui capiremo meglio se ci converrà o meno aderire all’offerta.
Scegliere la tipologia e la durata giusta
Altri due grossi parametri da tenere a mente, e strettamente collegati tra di loro, sono la tipologia di CD e la durata dell’investimento.
Quanto alle forme, i CD possono essere liberi, semi-liberi e vincolati. I rendimenti vanno a crescere, nel senso che i primi offrono meno dei vincolati. In pratica anche la libertà di entrare e uscire a proprio piacimento dall’investimento ha un costo.
Nel momento in cui scriviamo, i migliori CD liberi offrono tra lo 0,80% e l’1% a 1 anno.
Per ovviare a questo costo, si potrebbe vincolare solo una piccola frazione dei propri risparmi. Oppure pensare a vincoli relativamente ravvicinanti nel tempo e da rinnovare alla scadenza.
Tuttavia, l’ultimo punto, la durata, influenza anche il rendimento, nel senso che quest’ultimo sale alla durata del vincolo. Concludendo, non esiste miglior consiglio di quello del regolarsi secondo le proprie esigenze e disponibilità.
Pertanto, questo è il miglior conto deposito per il piccolo risparmiatore
Bisogna poi informarsi su tutti i costi. I CD hanno una tassazione al 26% sugli interessi attivi maturati. Ancora, si paga anche l’imposta di bollo a fine anno, lo 0,20% della somma depositata. Infine c’è da dire che nella stragrande maggioranza dei casi la banca non applica commissioni di gestione.
L’ideale sarebbe approfittare di eventuali promozioni (in genere limitate nel tempo) per cui la banca si accolla l’imposta di bollo.
Infine non dimentichiamo di verificare che il nostro intermediario aderisca al FITD. In tal modo, infatti, siamo garantiti fino a 100mila euro di deposito.
Dunque, questo è il miglior conto deposito per il piccolo risparmiatore che vuol proteggere e far fruttare i suoi risparmi. Mentre nell’articolo di cui qui il link illustriamo due esempi di possibile impiego dello strumento.