Questo comune farmaco contro il diabete proteggerebbe anche i neuroni difendendo il cervello dall’Alzheimer

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Le malattie neurodegenerative sono tra le più temute quando si diventa anziani e non solo. La medicina non ha ancora definito le cause certe del declino cognitivo, che porta a demenza e altre patologie, come Parkinson e Alzheimer. Non ha nemmeno trovato una cura definitiva per queste patologie, né una via certa per la prevenzione. Il cervello, dunque, rimane una materia grigia in tutti i sensi, visto che ciò che sappiamo in merito eguaglia ciò che ancora ignoriamo. Un’importante novità sembrerebbe però emergere da una ricerca della Northwestern University (Stati Uniti).

La ricerca riguarda i presunti effetti positivi dell’insulina sulla salute del nostro cervello e in particolare di un farmaco che ne sensibilizza la sintesi. Questo comune farmaco contro il diabete proteggerebbe anche i neuroni difendendo il cervello dall’Alzheimer, stando ai dati analizzati dai ricercatori. Il traguardo raggiunto potrebbe essere un primo passo importante verso la comprensione dell’Alzheimer e per la salvaguardia del nostro cervello dalle malattie neurodegenerative.

Questo comune farmaco contro il diabete proteggerebbe anche i neuroni difendendo il cervello dall’Alzheimer

Da tempo, in ambito medico, gira l’ipotesi secondo cui l’Alzheimer sarebbe un terzo tipo di diabete. Come avviene nel diabete di tipo 1 e di tipo 2, secondo gli esperti, chi è malato di Alzheimer perderebbe la ricettività all’insulina a livello neuronale.

Seguendo questa ipotesi, alcuni ricercatori della Northwestern University hanno voluto testare gli effetti dell’uso di rosiglitazone, un farmaco che sensibilizza all’insulina, sui neuroni. L’ipotesi degli studiosi era che il rosiglitazone, e di conseguenza l’insulina, potesse difendere i neuroni dai danni dell’Alzheimer. I risultati dell’eminente studio, pubblicati su “Proceedings of the National Academy of Sciences” e riportati dall’Istituto Superiore di Sanità, sembrerebbero confermare le ipotesi di partenza.

Può un farmaco che aumenta l’efficacia dell’insulina avere effetti positivi sul nostro cervello?

Come detto dall’ISS, con l’avanzare dell’età può accadere che le cellule del cervello perdano progressivamente l’efficacia dell’insulina. Questo le renderebbe più esposte a quelle tossine che sarebbero la principale causa dell’Alzheimer. Così, le cellule del cervello diventerebbero più soggette alle placche di proteina beta amiloide, che causano declino cognitivo e perdita di memoria.

Gli studiosi della Northwestern University hanno testato l’efficacia dell’applicazione di insulina per proteggere le cellule e contrastare le cause dell’Alzheimer. Lo studio, fatto sulle cellule cerebrali dei ratti, ha portato i suoi frutti. L’aggiunta di insulina alle cellule nervose di questi animali sembrerebbe limitare gli effetti della proteina causa dell’Alzheimer.

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