Da molto tempo in Italia, soprattutto nelle grandi metropoli, si è scatenata una grande passione per il cibo etnico. Uno dei preferiti dai giovani è quello asiatico che ha una grande varietà di sapori e consistenze.
Questo alimento molto popolare è totalmente l’opposto di ciò che sembra
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Fra tutti, però, spicca quella nipponica e per la precisione il sushi, specialmente se proposto nella formula “all you can eat”. Un ingrediente di questa tradizione culinaria nasconde però delle strane storie che a noi occidentali sono sconosciute. Ecco perché questo alimento molto popolare è totalmente l’opposto di ciò che sembra.
Un fatto strano
Il surimi è un alimento che viene presentato sotto forma di piccoli cilindri di colore arancione. Tagliandoli a metà però si scopre un interno bianco.
Sono molto presenti nelle preparazioni fusion, soprattutto negli uramaki e nei temaki. Chiunque ne metta in bocca un pezzo può giurare che il boccone appena addentato sappia di granchio. La verità sorprendente è che non contiene nemmeno un grammo di questo animale marino.
Cosa c’è dentro
La parola “surimi” nella lingua giapponese significa letteralmente “pesce tritato”. Gli abitanti del Sol Levante, a differenza nostra, hanno ben chiaro cosa stanno mangiando.
Venne ideato nel 1969 da Nishitani Yōsuke. Si tratta di pesce bianco pressato, arrotolato e aromatizzato al granchio. Presenta aggiunta di olio di colza, amido di frumento e di albume reidratato. Proprio per richiamare il crostaceo questo materiale viene colorato con una tinta aranciata. Esistono però altre versioni che presentano diversi gusti.
Oggi abbiamo illustrato, dunque, il motivo per cui questo alimento molto popolare è totalmente l’opposto di ciò che sembra. Se poi si è interessati ad altre curiosità sul mondo dei prodotti nostrani, consigliamo anche di consultare questo interessantissimo articolo dal titolo “Mangiare questo legume amatissimo può causare dei danni, spieghiamo quando e perché”.