Molti preferiscono rimandare il momento di sottoporsi alle analisi del sangue perché hanno paura di ricevere cattive notizie. E il timore aumenta soprattutto quando si è consapevoli che la propria alimentazione non segue scrupolosamente i suggerimenti dei nutrizionisti.
Tuttavia sono proprio gli eccessi alimentari a far innalzare pericolosamente i livelli di glucosio e di grasso. Si tenga conto che ci si potrebbe trovare con il cervello in bilico tra Alzheimer e vuoti di memoria se la circonferenza della vita supera questa misura. La presenza di grasso viscerale infatti rappresenta una seria minaccia per la salute di cuore e mente. E il sovrappeso alla lunga ingenera condizioni di malessere che emergono attraverso sintomi facilmente riconoscibili. Nonostante la giovane età si potrebbero infatti iniziare a riscontrare dimenticanze e difficoltà di concentrazione. E forse sta precipitando nella demenza il cervello che non riesce in questo test di orologi e soldi per il quale serve una manciata di minuti.
Ai questionari che valutano abilità mentali e mnemoniche si dovrebbero affiancare anche delle indagini cliniche a più ampio spettro. Da un semplice prelievo sanguigno si potrebbero infatti ricavare informazioni utili sulla funzionalità di una serie di organi. In particolare questi valori sballati del sangue potrebbero mandare in panne la mente e spegnere neuroni persino nei giovani. Una dieta ricca di grassi e bevande zuccherate espone al rischio di sviluppare malattie croniche più o meno invalidanti. Si consideri che sono questi i valori di glicemia che rivelano il pre-diabete o il diabete di tipo 2. E altrettanto dannosi risultano alti livelli di colesterolo LDL e di trigliceridi anche prima della mezz’età.
Questi valori sballati del sangue potrebbero mandare in panne la mente e spegnere neuroni persino nei giovani
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Sono numerosi gli studi che hanno indagato la relazione fra alti livelli di glicemia e rischio di sviluppare malattie neurodegenerative. In particolare secondo recenti ricerche il morbo di Alzheimer e il diabete di tipo 2 hanno in comune diverse caratteristiche fisiopatologiche. I risultati delle indagini infatti confermano che i pazienti diabetici sviluppano con maggiore frequenza alterazioni cognitive.
Anzi i soggetti affetti da diabete avrebbero un rischio doppio di contrarre il morbo di Alzheimer, demenza vascolare e altre forme di demenza. Vi sono inoltre diverse prove scientifiche che suggerirebbero un maggior rischio per le donne con diabete di sviluppare demenza vascolare. Si attendono comunque ulteriori studi per accertare che esista un legame causale tra demenza e diabete. Di sicuro tanto l’una quanto l’altra patologia hanno un impatto pesantissimo sullo stato di salute dei pazienti. Stando alle stime si può ipotizzare che l’incidenza della demenza potrebbe addirittura raddoppiare entro il 2030.