Ci sono strumenti d’investimento che hanno caratteristiche molto gradite agli investitori, perciò sono molto richiesti. Paradossalmente sono molto più apprezzati dagli investitori professionali e molto meno dai privati risparmiatori. Eppure in pochi riflettono sul vantaggio che questi titoli sicurissimi hanno rendimento certo, tasse ridotte e nessun rischio di patrimoniale.
Stiamo parlando dei nostri BTP, apprezzatissimi dai grandi investitori internazionali ma snobbati dagli italiani. Tanto snobbati che è stato emesso il BTP Italia per convogliare alle casse dello Stato il risparmio sui conti correnti. Questo Buono del Tesoro poliennale è rivolto agli investitori privati italiani. Vediamo quali sono le caratteristiche dei BTP e perché sono interessanti anche per un piccolo investitore.
Questi titoli sicurissimi hanno rendimento certo, tasse ridotte e nessun rischio di patrimoniale
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Prima di tutto i BTP hanno un rendimento certo che può essere conosciuto esattamente al momento dell’acquisto. Infatti, quando acquistiamo un Buono del Tesoro poliennale, si può subito sapere quanto sarà il rendimento se lo teniamo fino al momento del rimborso.
Attenzione, si parla di rendimento e non di guadagno perché non sempre i BTP a scadenza offrono un rendimento positivo. Ci sono Buoni poliennali che hanno un rendimento negativo a scadenza. Per esempio tutti i BTP che verranno rimborsati da qui fino alla fine di dicembre 2025 avranno a scadenza un rendimento negativo. Questo è l’errore gravissimo da non commettere per chi investe dei soldi a breve termine. Attualmente il BTP con scadenza più vicina e che ha un rendimento positivo, è quello con rimborso nel febbraio 2026 (Isin: IT0005419848). Al momento dell’analisi si paga 102,2 centesimi ed offre un rendimento netto annuo dello 0,01%.
Si parla di rendimento netto perché sul guadagno si paga una tassazione. Non solo sull’eventuale plusvalenza in conto capitale, ma anche sulle cedole annuali incassate. Tutti i titoli di Stato presentano una aliquota del 12,5%, mentre la tassazione sulle altre obbligazioni è del 26%. Per esempio sulle obbligazioni corporate, quelle private emesse da aziende, l’aliquota su cedole e plusvalenza è del 26%.
Il pericolo patrimoniale
Il terzo vantaggio riguarda una possibile tassa patrimoniale. Abbiamo visto che i titoli di Stato prevedono un’aliquota del 12,5% applicata alla fonte. Una volta pagata questa, siamo in regola con lo Stato. Un’eventuale imposta patrimoniale non toccherebbe i soldi investiti nei BTP. Per chi ha in giacenza denaro sul conto corrente questi titoli possono rappresentare un ottimo rifugio, sicuro e garantito dallo Stato. Investire il denaro giacente sul conto in titoli di Stato, significa metterlo al sicuro da eventuali patrimoniali come quella di Amato del luglio 1992.
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