Il pane è sempre stato un elemento importante della nostra dieta. Lo mangiamo come accompagnamento in quasi tutti i pasti. Spesso, è anche alla base di aperitivi e merende. Dato questo largo consumo è quindi importante scegliere un pane di qualità. Purtroppo, questo non è sempre facile. Soprattutto perché i produttori utilizzano degli espedienti che possono essere davvero fuorvianti. Questi sono i dettagli a cui dobbiamo fare assolutamente attenzione per non farci imbrogliare e acquistare il pane migliore e più genuino.
Come riconoscere quello migliore
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Quando acquistiamo del pane non possiamo sceglierlo in base al gusto e raramente in base all’aroma. Dobbiamo quindi affidarci alla vista, al tatto e alle informazioni dell’etichetta o a quelle che chiediamo al fornaio.
Per quanto riguarda la vista, il pane deve apparire sicuramente bello e ben cotto. Non dovrebbe essere particolarmente lucido, troppo piatto o troppo cotto.
Al tatto invece, è importante che il pane non sia gommoso, segnale che c’è troppo glutine o che non ha lievitato correttamente. Stesso dicasi per un pane che produce troppe briciole. Generalmente, possiamo essere sicuri che un pane prodotto con grani antichi avrà meno glutine e sarà quindi più digeribile. Infatti, è soprattutto questo che ne garantisce la digeribilità, non tanto il tempo di fermentazione. Altro elemento che garantisce questa qualità del pane è l’utilizzo del lievito madre.
Quindi, quando leggiamo la lista degli ingredienti o chiediamo al panettiere possiamo ottenere tutte queste informazioni. Ricordiamoci anche che più la lista degli ingredienti sarà breve, più naturale sarà il pane.
Questi sono i dettagli a cui dobbiamo fare assolutamente attenzione per non farci imbrogliare e acquistare il pane migliore e più genuino
Un altro falso mito che sentiamo spesso è che il pane integrale sia migliore. Intendiamoci, un pane integrale di qualità ha sicuramente un valore nutrizionale più alto ed è più digeribile. Spesso però i produttori utilizzano una bassa percentuale di farina integrale o utilizzano farina integrale non biologica. Nel secondo caso, questo può essere un problema perché può contenere pesticidi, dal momento che la farina integrale mantiene anche l’involucro più esterno del grano. Però, anche un colore marrone troppo intenso nel pane integrale dovrebbe metterci all’erta. Infatti, spesso lo si ottiene aggiungendo del malto, un sostituto allo zucchero usato nella panificazione.
Un altro trucco spesso utilizzato nella produzione industriale è l’utilizzo della farina come copertura del pane finito. Infatti, una pagnotta ricoperta di farina ci dà l’idea di un pane fatto a mano, più casereccio. Quindi, se notiamo che la farina intorno si stacca facilmente da una crosta ben colorata, possiamo intuire che hanno utilizzato questo stratagemma.
Se invece vogliamo cimentarci nella preparazione del pane fatto in casa, non c’è niente di meglio di questa ricetta originale.