Questi invalidi che non aggiornano i dati reddituali entro novembre 2022 riceveranno soltanto l’importo minimo degli assegni INPS

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Ci sono scadenze da rispettare che è meglio segnare sul proprio calendario. In caso contrario, si rischia di perdere alcune prestazioni economiche cui si avrebbe diritto. Non tutti i benefici previdenziali vengono infatti erogati di ufficio. Anzi quasi sempre è necessario che sia il contribuente ad inviare domanda e richiedere il riconoscimento di sussidi e maggiorazioni sulle spettanze.

Ciò nonostante vi sono eccezioni e il pagamento degli assegni di invalidità parte in alcuni casi automaticamente senza visita di accertamento per diverse malattie. Nella maggior parte dei casi avviene invece il contrario per cui corre l’obbligo di presentare documentazioni dettagliate. In presenza di limitazioni psicofisiche che danno diritto a sussidi economici bisogna inoltre sottoporsi a visite di revisione. Si tratta di controlli periodici che i medici legali effettuano per verificare che permangano le condizioni sanitarie richieste.

Il grado di disabilità potrebbe infatti subire variazioni nel corso degli anni. Il che equivale a dire che si potrebbe registrare un aggravamento della patologia invalidante. Parimenti potrebbe anche decadere il diritto alla prestazione assistenziale per il venir meno dei requisiti sanitari.

Risulta pertanto opportuno provvedere all’aggiornamento delle informazioni relative allo stato di disabilità. In particolare questi invalidi che non aggiornano i dati reddituali potrebbero perdere l’erogazione di somme di denaro aggiuntive. Meglio dunque affidarsi alla consulenza di esperti in materia assistenziale in modo da inviare per tempo certificazioni e informazioni utili.

Si tenga conto che l’INPS sospende il pagamento degli assegni mensili per 2 mesi a chi non presenta la documentazione entro i termini prefissati. Occorre infatti ricordare che l’Ente previdenziale richiede periodicamente l’aggiornamento di alcune informazioni.

Questi invalidi che non aggiornano i dati reddituali entro novembre 2022 riceveranno soltanto l’importo minimo degli assegni INPS

Spesso infatti per determinare non solo il diritto ma anche la misura delle prestazioni cui ha diritto il contribuente servono dati aggiornati. Vi sono invece particolari patologie, come alcune forme di diabete, per le quali si ottengono assegni d’invalidità senza limiti di reddito.

In generale però, oltre al requisito anagrafico, bisogna rispettare specifiche soglie di reddito per poter accedere ad alcuni contributi economici. Quando i titolari di assegni di invalidità raggiungono il 67° anno di età maturano il diritto all’assegno sociale. In sostanza l’assegno d’invalidità parziale o totale si trasforma automaticamente in assegno sociale per chi raggiunge tale requisito anagrafico. Non è altrettanto automatica la determinazione dell’importo spettante.

Inoltre la circolare 197/2021 dell’INPS riporta le revisioni per l’anno 2022 dell’ammontare degli assegni in base al costo della vita. Pertanto sono state ricalcolate anche le prestazioni destinate a invalidi e sordomuti che compiono 67 anni entro il 30 novembre 2022.

Negli archivi dell’Ente previdenziale sono già presenti le documentazioni di questi percettori di assegno di invalidità. Pur tuttavia se gli stessi non invieranno un aggiornamento delle informazioni relative al reddito l’INPS erogherà l’importo minimo dell’assegno sociale. Sarà quindi proprio la mancanza di dati aggiornati a determinare l’ammontare dei pagamenti mensili.

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