Questi comuni farmaci da inalare potrebbero aumentare i rischi di osteoporosi e ossa fragili nelle persone anziane 

anziani

A volte è necessario prendere dei farmaci, a causa di condizioni di salute diagnosticate da un medico. Tuttavia, bisogna sempre attenersi strettamente alle indicazioni del medico e mai esagerare o potrebbero insorgere effetti collaterali anche gravi.

Oggi parliamo proprio di effetti collaterali di alcuni farmaci. I risultati di un studio hanno indicato che questi comuni farmaci da inalare potrebbero aumentare, nelle persone anziane, il rischio di avere ossa deboli e di fratture. Presentiamo dunque i risultati dello studio.

I farmaci che molte persone usano

I ricercatori della facoltà di medicina dell’Università di Nottingham, in Gran Bretagna, hanno cercato di capire l’effetto dei corticosteroidi antinfiammatori sulla fragilità e sulla densità delle ossa. Più precisamente, si sono concentrati sui corticosteroidi utilizzati per combattere l’asma.

Secondo gli studiosi, è noto che i corticosteroidi orali, se assunti ad alte dosi, potrebbero ridurre la densità ossea. Per questo hanno cercato di analizzare che cosa succede quando questi medicinali vengono inalati per combattere l’asma.

Hanno, dunque, analizzato le cartelle cliniche di oltre 3.500 anziani, che presentavano asma e allo stesso tempo osteoporosi o una diagnosi di frattura a un osso. Hanno poi analizzato il consumo di farmaci contro l’asma per capire se questi potessero portare a problemi ossei.

Questi comuni farmaci da inalare potrebbero aumentare i rischi di osteoporosi e ossa fragili nelle persone anziane

I risultati indicano che, in effetti, il rischio di problemi alle ossa potrebbe aumentare con l’aumento delle prescrizioni di corticosteroidi per l’asma. Coloro che usavano inalatori vedevano un rischio incrementato tra il 35% e il 60% di contrarre l’osteoporosi.

Le fratture, inoltre, aumentavano se le prescrizioni erano superiori a sei all’anno. Con 11 prescrizioni all’anno, il rischio aumentava del 31%. Sembra quindi che inalare corticosteroidi porti a rischi per le ossa, anche se in misura minore rispetto alla somministrazione orale.

I ricercatori segnalano che, nonostante questi risultati, non bisogna interrompere la somministrazione di farmaci, a meno che il medico non lo imponga. Consigliano, inoltre, di agire assumendo calcio e vitamina D in dosi adeguate, per combattere la debolezza ossea, ma non senza prima averne discusso con il proprio medico di base.

Infine, indicano che è importante iniziare il più presto possibile a fare esami per valutare la densità ossea, così da fare una corretta prevenzione.

Secondo il ricercatore principale, inoltre, alcuni pazienti potrebbero beneficiare dall’assunzione di farmaci per proteggere le ossa, detti bifosfonati. Ovviamente, le valutazioni di quando prescrivere questi farmaci spetta solamente al medico.

Approfondimento

Carie, denti e ossa deboli sono fra i campanelli d’allarme sottovalutati per la carenza di questa preziosa vitamina

Consigliati per te