Colesterolo e sistema cardiovascolare, un binomio che negli ultimi anni è diventato inscindibile. Tanto che è passato il concetto che basta avere il colesterolo basso per avere un cuore in salute e non rischiare l’infarto. Ma è davvero così? Questi 7 esami rivelano se il cuore è malato e se rischiamo l’infarto oppure se il nostro cuore scoppia di salute. Sono esami che non riguardano solamente il livello di colesterolo, ma altri fondamentali componenti presenti non solo nell’organismo. E potrà sorprendere un esame, che chiunque di noi potrà fare, che non riguarda componenti dell’organismo, ma una misura molto particolare.
Questi 7 esami rivelano se il cuore è malato e se rischiamo l’infarto
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Se abbiamo dei dubbi sulla salute del nostro cuore, se veramente vogliamo sapere quali sono i rischi d’infarto, l’esame del colesterolo non basta. Occorre necessariamente fare altri esami. Prima di tutto è importante conoscere la percentuale del colesterolo buono (HDL) sul totale del nostro colesterolo, ovvero l’esame HDL/colesterolo totale. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, questo rapporto dovrebbe essere superiore al 25%. Ricordiamo che anche un basso livello di colesterolo nel sangue può essere dannoso. Quindi attenzione a non eliminare questa molecola dall’organismo che ci difende da Alzheimer e demenza.
Altro rapporto da tenere in considerazione è quello del rapporto tra trigliceridi e HDL che dovrebbe essere attorno a 2. Oggi la medicina ritiene che questo rapporto sia uno dei più validi indici di possibile malattia cardiaca.
I livelli di insulina a digiuno sono un altro importante fattore da tenere in considerazione. Infatti una dieta ricca di carboidrati raffinati e zuccheri favorisce le malattie cardiovascolari. Di conseguenza vanno tenuti sotto controllo anche i livelli di zuccheri nel sangue.
Il ferro
Anche i livelli di ferro nel sangue possono costituire un pericolo se elevati. Alte quantità di ferro nel nostro corpo, possono causare danni ai vasi sanguigni e provocare malattie cardiache. L’omocisteina è un’altra sostanza che se in livelli elevati può creare squilibri nel sistema cardiovascolare. Per conoscere il livello della omocisteina nel sangue occorre chiedere al medico di inserire questa rilevazione in fase di analisi.
Infine l’ultimo esame, quello che possono fare tutti, la misura della circonferenza dell’addome. Gli studi ci dicono che il grasso addominale è un fattore di rischio per il cuore. La misura del girovita va fatta nudi e un centimetro sopra l’ombelico. Una misura sopra 120 cm per l’uomo e 109 cm per le donne, è considerata un rischio alto.
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