Ci sono frutti e ortaggi di stagione cui non riusciamo a rinunciare per l’apporto nutrizionale ma anche per il gusto eccelso, dolce, saporito e succoso che ci viene in soccorso per contrastare il caldo.
Di recente Noi di Proiezionidiborsa abbiamo argomentato di alcuni frutti di stagione esotici curiosissimi e possiamo conoscerli leggendo al seguente link: i 3 frutti esotici di stagione sconosciuti ai più che dobbiamo assolutamente provare
In Sicilia, in provincia di Messina, abbiamo scovato una prelibatezza difficile da trovare nel resto d’Italia dai fruttivendoli. E se qualche volta ci dovesse capitare il prodigio conviene provarla.
Si tratta della pesca “sbergia” e chi l’ha provata garantisce trattarsi di una prelibatezza per il palato. Un gusto unico e irresistibile.
È un frutto che cresce solo in alcune zone della Sicilia, nel messinese, e si presenta con polpa bianca e buccia liscia.
Questa prelibatezza della Sicilia fa impazzire il palato e aiuta molto l’intestino pigro
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Pare proprio che le singolari condizioni climatiche dell’area rendano un sapore particolarissimo al frutto, per questo difficilmente riproducibile altrove. Pare sia in commercio soprattutto tra Messina, Catania e Reggio Calabria.
Ricca di acqua, la pesca sbergia presenta molte fibre che regolano l’intestino. Ancora: vitamina A, vitamine del gruppo B e C. Inoltre contiene sali minerali che aiutano in caso di intensa perdita di sali da parte dell’organismo nei periodi di forte caldo. Inoltre è diuretica, disintossicante e depurativa.
Qualche speranza
Secondo una pubblicazione autorevole, che possiamo consultare al seguente link, negli ultimi anni si sta tentando un tipo di coltura innovativa e razionale per provare a commercializzare il prodotto nel Nord Italia e nel Centro Europa.
Curiosità
Intanto, per chi ci legge e si trova (o pensa di andarci presto) in Sicilia, conviene approfittare e chiedere di saggiare questo frutto piuttosto singolare.
La tradizione riferisce che la pesca sbergia sarebbe stata importata nella meravigliosa isola dagli arabi che si sarebbero stanziati nell’area a partire dall’anno 965 avviando degli innesti sperimentali. La coltivazione sarebbe poi stata avviata a partire dal XVI secolo.
Questa prelibatezza della Sicilia fa impazzire il palato e aiuta molto l’intestino pigro e quindi, se un viaggio in quest’isola vale sempre, ricordiamoci di catturare in vendita questo frutto strepitoso.