Ormai è una cosa abbastanza risaputa che, per mantenersi in buona salute, il primo passo sarebbe quello di mangiare in modo sano ed equilibrato. Spesso e volentieri, però, mangiare bene vuol dire anche spendere bene e in maniera consapevole. Per farlo, ad esempio, bisognerebbe imparare a leggere bene le etichette sul retro delle confezioni, anche quelle dei prodotti che generalmente non acquistiamo spesso. Infatti, in questo gruppo di alimenti a volte si nascondono delle vere e proprie sorprese, come la feta.
In questo articolo parleremo proprio di questo formaggio della tradizione greca che in Italia talvolta snobbiamo. Si tratta di un semi-stagionato, composto principalmente da latte di pecora, anche se potrebbe contenere anche tracce di latte di capra. È un formaggio a pasta semidura, ma friabile, ottenuto dopo una lunga conservazione di 3 mesi all’interno di una salamoia. Questo processo conferisce alla feta il caratteristico colore bianco e il sapore acidulo, ma fornirebbe anche un alto contenuto di sodio.
Quasi nessuno lo compra, eppure questo formaggio sarebbe una miniera d’oro per le proteine che contiene
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Dal punto di vista nutrizionale, la feta sarebbe una buona fonte di proteine ad alto valore biologico, che la renderebbero praticamente un secondo piatto. Inoltre, queste proteine apporterebbero anche tutti gli amminoacidi essenziali per l’organismo.
Come abbiamo già anticipato, però, la feta apporterebbe anche notevoli quantità di sodio. Una porzione da 50 grammi, ad esempio, apporterebbe circa 2 g di sale, che sarebbe quasi la metà del limite giornaliero consigliato dall’OMS. Quindi, sarebbe molto importante cercare di limitarne il consumo o, quanto meno, di non aggiungere ulteriore sale e di non affiancare altri alimenti salati.
Un altro minerale presente nella feta è il calcio (360 mg ogni 100 g di feta), che sarebbe molto importante per la salute di ossa e muscoli.
Come utilizzare la feta in cucina
Questo formaggio, oltre ad apportare questi nutrienti, è molto versatile in cucina. In Grecia, ad esempio, viene tipicamente inserita all’interno dell’insalata greca composta da pomodori, cetrioli e olive nere. Tuttavia può essere servita anche cotta alla griglia o aggiunta nel condimento di svariate ricette, dagli antipasti ai secondi.
In Italia ancora quasi nessuno lo compra, eppure questo formaggio in realtà potrebbe essere veramente un valore aggiunto per qualsiasi ricetta. Rimanendo nei Balcani, ad esempio, un piatto molto gettonato sono i gamberi alla greca. Per realizzarli, non dovremo fare altro che sgusciare i gamberi, eliminando anche la testa e l’intestino sul dorso. Dopo di che prepariamo un leggero soffritto di olio EVO e cipolla tritata e versiamoci la salsa di pomodoro. Trascorsi 10 minuti di cottura, aggiungiamo la feta tagliata a pezzetti, la paprika e il timo al sugo. Una volta disciolta la feta, inseriamo anche i gamberi e cuociamo il tutto per un paio di minuti. A questo punto siamo pronti per servire questo piatto, magari accompagnandolo con del pane arrostito o delle bruschette.
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