Una delle città più amate dagli italiani in viaggio è senza discussione Londra. La capitale del Regno Unito è una città vivissima, variegata, energica e piena di stimoli. Sarà anche per questo, oltre che per esigenze lavorative, che in molti giovani italiani ci si trasferiscono per qualche tempo.
Chiunque abbia una sincera curiosità del diverso si troverà a suo agio. Lo scrittore Samuel Johnson proprio per questo diceva che “chi è stanco di Londra, è stanco della vita. Infatti, a Londra si può trovare tutto ciò che la vita può offrire”. Eppure, sono in pochi che possono affermare di conoscere degnamente la città. Sono migliaia i segreti che Londra nasconde, oltre che gli aneddoti e le storie. Così finiamo spesso per percorrere gli stessi itinerari. Nulla di male ovviamente nel fotografare l’iconico Big Ben, oppure nell’assistere al cambio della guardia dei soldati della Regina.
Ma dovremmo andare oltre ed avventurarci in un piccolo spazio folle e gratuito di cui pochissimi avranno sentito parlare. Si chiama Speakers’ Corner, ed è una chicca da non perdere. Quasi nessuno conosce quest’angolo folle di Londra, ma dovremmo andarci almeno una volta.
Come trovarlo
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Letteralmente significa l’angolo degli oratori. E per trovarlo dobbiamo avere due riferimenti precisi. Uno è cronologico, visto che questo spazio si anima specialmente la domenica mattina. L’altro è geografico. Infatti, ci dobbiamo avventurare nel lato nord est del celebre Hyde Park. Possiamo uscire alla fermata metro di Marble Arch. Questo angolo si trova vicino nell’area pavimentata che unisce Marble Arch al cancello di Victoria Gate, passando per il lato della Serpentina, il maggiore dei laghi del parco.
Cosa avviene in questo spazio
Una volta spazi come questi erano gli unici di tutto il Regno in cui vigeva l’assoluta libertà di parola. Qualsiasi idea poteva trovare la sua espressione. La polizia interveniva, ed interviene, solo quando altre persone ne richiedono l’intervento. Hanno tenuto discorsi in questo spiazzo del parco anche pensatori come Marx, Lenin e Orwell.
Oggi è diventato quasi impensabile trovare un luogo appositamente ed esclusivamente dedicato all’attività del parlare. Questo perché, per fortuna, già possiamo esprimere liberamente tutti i pensieri. Ci potremmo allora chiedere come mai Speakers’ Corner, di domenica mattina, sarà un angolo da visitare. In piedi su uno scaleo troviamo ancora persone che declamano le proprie teorie al pubblico e agli interessati. Ma non si tratta solo di monologhi. Ma di un angolo aperto all’interazione e alla riflessione. Talvolta i toni sono ironici, altri filosofici. Ci sono pensatori che espongono le proprie teorie, anche le più strampalate e folli. Le persone si riuniscono qui durante tutta la settimana. Ma è la domenica mattina il momento più partecipato.
Quasi nessuno conosce quest’angolo folle di Londra che lascia i turisti sorpresi
Andare a Speakers’ Corner significa immergersi in un mondo di personaggi, forse alternativi, ma che credono in ciò che professano. Oltre ad ascoltare possiamo partecipare attivamente alle discussioni. Questo favorirà il nostro inglese, e certamente ci regalerà una sensazione di partecipazione attiva alla discussione pubblica. Chissà che non possiamo trarne qualche spunto per le nostre vite.
D’altronde le città sono creature vive e che hanno molto da insegnarci. Dobbiamo solo avere la capacità di saperle vivere correttamente. Ad esempio in pochi sapranno che esiste un quartiere folle e bohèmienne di Roma che non ha nulla di invidiare a quelli più famosi di Parigi o Barcellona.
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