Stiamo sistemando l’armadio per il cambio di stagione e ci siamo imbattuti in una vecchia collezione di sorpresine delle uova di cioccolato di una notissima marca? In soffitta abbiamo decine e decine di quei pupazzetti e non sappiamo cosa farne? È arrivato il momento di rispolverarli e di provare a piazzarli sul mercato dei collezionisti. Potremmo avere per le mani una piccola fortuna. Noi di Proiezioni di Borsa abbiamo fatto una ricerca per scoprire Quanto valgono oggi le nostre collezioni di sorpresine delle uova di cioccolato? E ci siamo stupiti.
La storia delle sorpresine
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La storia delle collezioni tematiche di sorpresine inizia negli anni ’80 con i Puffi Olimpici. Ma è nel biennio 1991-1992 con i mitici “Coccodritti” che le sorpresine passano da componibili a pezzi unici e iniziano a interessare i collezionisti. Da lì il filone non si è più fermato e l’ultima serie è quella delle Principesse Disney del 2018. Ma, attualmente, Quanto valgono oggi le nostre collezioni di sorpresine delle uova di cioccolato? Proviamo a capirlo.
Quanto valgono le collezioni di sorpresine: l’importanza di rarità e stato di conservazione
I due parametri da considerare se vogliamo vendere le nostre sorpresine sono lo stato di conservazione e la rarità. Se i nostri pupazzetti hanno parti mancanti o sono rovinati non riusciremo a piazzarli. E se abbiamo perso il libretto illustrativo della serie potremmo ricavare meno.
Ma è la rarità a fare il prezzo. Gli introvabili Puffi Olimpici valgono ben 2.600 euro se venduti in serie completa. Per quanto riguarda i pezzi singoli si va dai 1.100 euro del puffo con i trampoli e del puffo equilibrista fino ai 400 euro di Puffetta.
Molto quotate anche le serie degli anni ’90. Gli Gnomi al Bagno del 1992-1993 valgono 130 euro mentre gli Gnomi Burloni salgono a 300. A cavallo tra i 300 e i 400 euro abbiamo anche gli Happypotami del 1991, i Pingui Beach, le Tartallegre e le Ranopla. I Panda Party del 1994 valgono invece 200 euro.