Mancano poco meno di 2 mesi alla fine del 2021, quando ognuno di noi tirerà le somme sull’anno trascorso. Dal lavoro alla famiglia, dalla vita personale ai progetti professionali, tutti faranno una disamina del tempo andato.
Poi ci saranno anche i conti da fare in banca, e non è detto che ne verranno fuori numeri positivi. Chi ha scelto di stare completamente fermo per paura di rimetterci, infatti, si ritroverà in perdita. Non è un nostro punto di vista quanto, invece, l’effetto di più elementi messi insieme.
Proviamo a fare due conti, dunque, e a vedere quanto valgono 50.000 euro depositati in banca l’1 gennaio e mai prelevati fino a oggi.
L’inflazione, la peggiore delle diverse voci di spesa
Indice dei contenuti
Da tempo Economisti e non speravano nella ripresa dell’inflazione. La sua presenza, infatti, spesso si accompagna alla ripresa dell’occupazione e dell’economia. Tuttavia, quando è elevata creata danni ingenti ai risparmi non investiti. Per avere un’idea dei possibili effetti, ecco quanto valgono 100.000 euro dopo 10 anni e depositati su un conto corrente infruttifero.
Vediamo qual è la situazione al 2021, utilizzando i dati ISTAT (fonte: Rivaluta) per i primi 9-10 mesi dell’anno. Per ottobre, il decimo mese, si tratta ancora di dati provvisori e pari a +2,9% su base annua (e +0,6% su base mensile).
Calcoliamo allora l’inflazione media annua dei primi 9-10 mesi 2021:
[(0,4 + 0,6 + 0,8 + 1,1 + 1,3 + 1,3 + 1,9 + 2,0 + 2,5) + 2,9] : 9-10 mesi = 1,32%-1,48%. Dunque se la stima del rialzo di ottobre verrà confermata, allora la variazione media si attesterà all’1,48%.
Commissioni bancarie e imposta di bollo
In questo 2021, l’inflazione è sicuramente la voce di costo più gravosa per un correntista, ma non è l’unica.
Abbiamo poi le spese di tenuta conto, variabili a seconda della tipologia di prodotto. Secondo l’indagine di Banca d’Italia sul costo dei c/c, essi sono pari a 88,50 euro per il conto bancario tradizionale, 21,4 e 54,10 euro per il conto online e quello postale.
Tuttavia questi dati attengono all’anno 2019, pertanto è ragionevole supporre che essi vadano rivisti al rialzo. A grandi linee, quindi, possiamo conteggiare 55-60 euro di costi medi annui.
In ultimo bisogna aggiungere i 34,20 euro di imposta di bollo allo Stato, quando la giacenza media annua supera i 5mila euro, come nel nostro ipotetico caso.
Quanto valgono 50.000 euro depositati in banca l’1 gennaio e mai prelevati fino a oggi?
In chiusura va detto che andrebbe considerato anche un’altra voce, e cioè il costo opportunità del capitale. Quindi, in sintesi si tratta della prima, migliore opportunità (e stesso livello di rischio) a cui si è rinunciato a seguito di una certa scelta.
In questo caso, il costo legato all’aver preferito la liquidità sul conto è dato dalla perdita della prima opportunità disponibile a cui si è rinunciato. Ad esempio chi ha investito 20mila euro in questo BTP oggi ne guadagna più di 50mila.
Tralasciamo quest’ultimo costo e limitiamoci a considerare solo i primi tre. Sommati e rapportati ai primi 10 mesi dell’anno (il 2021 non è ancora finito!), possiamo dire che i 50mila di partenza valgono all’incirca 49.300 euro. Questo saldo tiene conto delle spese vive e della perdita in termini di potere d’acquisto.
Approfondimento
Ecco cosa seminare nel giardinetto titoli per garantirsi 12 anni di raccolti più 2 premi extra.