Quanto spetta obbligatoriamente di eredità alla moglie anche se c’è un testamento?

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Al momento della successione testamentaria, qual è la quota di patrimonio a cui ha diritto il coniuge superstite? Quanto spetta obbligatoriamente di eredità alla moglie anche se c’è un testamento? Le attuali norme in tema di diritto civile mirano a tutelare i coniuge anche in presenza di un testamento. Pertanto, a questo congiunto si assegna sempre una quota di eredità.

Il coniuge ha sempre diritto ad una porzione di eredità?

Quando si sottoscrive un testamento, il testatore non ha la piena libertà di disporre interamente del proprio patrimonio. Difatti alla quota disponibile, ossia quella parte di eredità che si può assegnare a chi più si desidera, si affianca la quota non disponibile. Quest’ultima mira a tutelare i familiari più vicini al testatore in quanti eredi legittimi. Tale porzione varia in base al numero di eredi legittimi che sono individuabili in riferimento al defunto. Quanto spetta obbligatoriamente di eredità alla moglie anche se c’è un testamento? Generalmente, la ripartizione tra la quota legittima e quella disponibile segue un principio di equa distribuzione in base al numero degli eredi legittimi.

Qual è la quota legittima che spetta al coniuge anche in caso di testamento

Se è presente solo la moglie come erede legittima, allora nella successione testamentaria, il testatore può disporre del patrimonio in questo modo: una metà di quota va necessariamente alla moglie o in generale al coniuge; l’altra metà del patrimonio rappresenta la quota disponibile, ossia quella sulla quale può decidere il testatore.

In questo caso potrebbe quindi accadere che il marito decida di lasciare anche l’altra parte dell’eredità alla moglie oppure ad altro familiare. Un aspetto importante da ricordare è che al coniuge spetta sempre il diritto di abitazione nella casa che è adibita a residenza principale della coppia. Questa regola vale sia che l’immobile risulti in comune che di proprietà esclusiva del testatore. Nel caso in cui siano presenti gli ascendenti del defunto, ossia genitori o nonni del testatore, al coniuge spetta sempre metà del patrimonio. Questo è quanto stabilisce l’art. 544 del codice civile.

Le regole

Se è presente il coniuge ed un figlio tra gli eredi legittimi, allora il testamento deve seguire queste regole: un terzo di quota legittima al coniuge; un terzo di quota al figlio e le restante parte, ossia un altro terzo, è la quota disponibile. Ricordiamo che sulla quota disponibile il testatore ha piena libertà decisionale in fase di messa a punto del testamento.

Se è presente il coniuge e due o più figli, allora la distribuzione delle quote deve seguire tale schema: un quarto del patrimonio spetta obbligatoriamente alla moglie o al marito; un mezzo del patrimonio si assegna ai figli e lo si divide in parti uguali in base al numero dei figli; un altro quarto confluisce nella quota disponibile e il testatore può assegnarla a chi desidera sottoscrivendo il testamento.

Ecco quanto spetta obbligatoriamente di eredità alla moglie anche se c’è un testamento. Nel caso in cui non sia presente un testamento, la legge si esprime in maniera differente circa le quote che spettano alla moglie o al marito. Nell’articolo presente qui abbiamo illustrato lo schema valido in caso di successione legittima, quindi priva di testamento.

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