Quanto spetta di pensione con più di 30 anni di contributi INPS in base allo stipendio?

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Se la data del pensionamento è ormai vicina il lavoratore inizia a fare progetti su come spendere il tempo libero e i soldi dell’assegno mensile. Ancor di più potrà pianificare gli anni del riposo e della vecchiaia se conosce approssimativamente l’ammontare del rateo cui ha diritto. Dopo anni di lavoro e grazie al versamento dei contributi potrà percepire una rendita mensile sicura. L’importo dei trattamenti pensionistici cambia in relazione a diversi fattori e dipende anzitutto dall’anzianità assicurativa e dall’ammontare della retribuzione da lavoro. La Redazione ha indicato in linea di massima quanto prende di pensione a 64 anni un lavoratore con 20 anni di contributi. Diverso invece l’importo dell’assegno previdenziale di chi si è inserito senza ritardo nel mondo del lavoro e non ha una carriera discontinua.

I lavoratori che raggiungono l’età pensionabile con meno di 40 anni di contribuzione potrebbero tuttavia prendere in esame alcune strategie. Si potrebbe infatti incrementare il montante accumulato con il versamento di contributi volontari. E forse sorprenderà sapere che non sono molti i soldi da versare all’INPS per andare in pensione prima pagando contributi senza lavorare. Pertanto analizziamo quanto spetta di pensione con più di 30 anni di contributi INPS in base allo stipendio prima di valutare eventuali integrazioni contributive. Ai fini di una valutazione più attendibile potrebbe tornare utile anche capire quanto prende di pensione un lavoratore di 62 anni con 35 anni di contributi.

Quanto spetta di pensione con più di 30 anni di contributi INPS in base allo stipendio?

Inoltre chi anticipa di qualche anno la conclusione della carriera lavorativa deve fare i conti con le penalizzazioni sugli importi mensili. In primo luogo perché smette di versare contributi e accumulandone meno matura il diritto ad un rateo più basso. E in secondo luogo a causa dei coefficienti di trasformazione che trasformano il montante contributivo in pensione e cambiano anche in relazione all’età del lavoratore. Possiamo pertanto ipotizzare l’ammontare dell’assegno previdenziale di un dipendente che accede alla pensione con 38 anni di contributi. E soprattutto valutare quanto incida l’importo dello stipendio e l’adeguamento dei coefficienti di trasformazione sulla quota pensionistica.

A parità di anzianità contributiva chi percepiva un reddito di 1.500 euro riceverà un rateo previdenziale di circa 970 euro. Sempre con 38 anni di copertura assicurativa l’assegno mensile salirà a circa 1.300 euro se la retribuzione ammontava a 2.000. Con redditi netti mensili di 2.000 o 2.500 invece l’importo della prestazione previdenziale si attesterà rispettivamente a 1.600 e 1.900 euro. Si tenga conto che si tratta di importi puramente indicativi che potrebbero risultare più o meno alti a seconda della singola storia contributiva e professionale.

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