Per la voglia di cambiare look e l’imprevedibilità del risultato. Se il cliente ritiene di essere stato rovinato quanto si può chiedere di risarcimento al parrucchiere che sbaglia taglio o colore? Il cliente riterrà ovviamente di aver subito un serio danno all’immagine. Il parrucchiere replicherà che non è prevedibile il risultato del colore perché dipende anche dalla base e dalla reattività del capello trattato.
La regola del buon padre di famiglia
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Una regola è certa ed è quella di carattere generale che regola l’adempimento di ogni obbligazione, cioè di ogni impegno, assunto da un professionista. È la cosiddetta regola del buon padre di famiglia. Significa che ogni professionista, artigiano o lavoratore deve svolgere la propria prestazione con la massima diligenza possibile in base alle conoscenze tecniche di cui tutti i lavoratori di quel settore dispongano in quel momento storico.
Quanto si può chiedere di risarcimento al parrucchiere se sbaglia taglio o colore
Le sentenze su questo argomento sono poche, a dimostrazione del fatto che se il danno è frequente pochi decidono di farlo valere in Tribunale.
Si può, però, segnalare una sentenza del Giudice di Pace di Catania del 1999 che condannò il parrucchiere per aver violato il dovere di eseguire la propria prestazione professionale a regola d’arte.
In particolare, si può ricorrere ad analogo ragionamento, se il parrucchiere provochi al cliente una reazione allergica. E ciò perché non ha prima provato il colore su una zona marginale della cute. Se è vero che non si può sempre prevedere l’esito di ogni trattamento su quella certa persona è anche vero che il parrucchiere ha l’obbligo di fare tutto il possibile per prevenire i danni
La prova della tintura su un angolo della cute è, in effetti, una piccola precauzione piuttosto facile da immaginare.
In quel caso specifico il Giudice di Catania liquidò 700.000,00 delle vecchie lire a titolo di danno subito. Oggi si potrebbe quindi ipotizzare una richiesta di 350,00 euro per un danno di quella stessa tipologia.
Ovviamente, prima di rivolgersi al Giudice di Pace sarà bene inviare al parrucchiere una raccomandata di diffida con la richiesta della somma richiesta. Può anche darsi che la questione si risolva senza Tribunale se il parrucchiere dovesse decidere di fare un’offerta spontanea di risarcimento.