Quanto si può chiedere di anticipo TFR al datore di lavoro

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Per affrontare alcune spese importanti e specifiche, il lavoratore può contare sul proprio TFR. Non sempre però si sa bene quanto si può chiedere di anticipo TFR al datore di lavoro. Esistono delle regole che la vigente normativa applica a questi casi e che è utile conoscere per far valere il proprio diritto.

L’anticipo non è sempre erogabile

L’attuale normativa ammette che il lavoratore possa richiedere l’anticipo del TFR per affrontare alcune specifiche spese. Secondo quanto disciplina l’art. 2120 del codice civile, ogni lavoratore ha diritto al Trattamento di Fine Rapporto in caso di cessazione del rapporto di lavoro. Alcune volte non è necessario attendere tale cessazione e si può beneficare della quota durante il periodo lavorativo. Non è infatti una generale necessità di liquidità che permette al lavoratore di richiedere l’anticipo del TFR. Inoltre, non tutti i lavoratori possono effettuare tale richiesta al datore. Nell’articolo “Si può chiedere l’anticipo de TFR?” abbiamo illustrato tutte le spese per le quali si ammette la richiesta di anticipo del Trattamento di fine Rapporto. Quello che in questa sede ci interessa approfondire invece, è l’ammontare massimo di anticipo che è possibile percepire in ragione di una specifica richiesta all’azienda. Quanto si può chiedere di anticipo TFR al datore di lavoro?

A quanto ammonta il TFR che si richiede in anticipo e come si calcola

Nella generalità dei casi, il lavoratore può richiedere un anticipo massimo di TFR pari al 70%. attenzione a tener presente che l’anticipo si può chiedere solo per il TFR già maturato e non per quello da maturare. Per coloro che sono iscritti ad un fondo di previdenza e che accantonano il propri TFR presso un fondo, le percentuali limite variano. In base alle motivazioni che spingono alla richiesta, si può ricevere una quota variabile di denaro. La percentuale massima di anticipo TFR che si può chiedere corrisponde al 75% per le seguenti ragioni: acquisto della prima casa per sé o per il proprio figlio.

L’agevolazione è applicabile anche nel caso in cui si debbano realizzare interventi di ristrutturazione, manutenzione o restauro della prima casa. In questo caso è necessario che il lavoratore abbia maturato un minimo di 8 anni di contributi per avanzare la richiesta; spese sanitarie straordinarie per gravi situazioni cliniche che riguardano il lavoratore o la famiglia del lavoratore. In questo caso, non è necessario un numero minimo di anni di iscrizione al fondo pensionistico del lavoratore per avanzare la richiesta. Ecco quanto si può chiedere di anticipo TFR al datore di lavoro per le ragioni che abbiamo descritto.

La percentuale scende nettamente se la causa della richiesta interessa altre esigenze. In questo caso il lavoratore può chiedere un anticipo massimo del TFR pari al 35% della quota di TFR maturata. Per queste esigenze ritorna la condizione di un versamento di contributi di almeno 8 anni presso l’azienda in cui presta servizio.

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