Anno nuovo e problema vecchio che si ripresenta. Quali sono oggi i buoni postali a disposizione del piccolo risparmiatore e quanto rendono in base alla durata? E, soprattutto, come sceglierli al meglio? Proviamo a mettere ordine alla materia affrontando le diverse tematiche ad essi collegati.
I BFP sono prodotti di investimento emessi da Cassa Depositi e Prestiti e, insieme ai libretti, fanno parte del c.d. risparmio postale. Hanno diversi vantaggi, come ad esempio l’assenza di costi di sottoscrizione, gestione e rimborso finale. Quest’ultimo può avvenire in qualunque momento del periodo di maturazione e comunque fino a prescrizione.
Gli interessi sono tassati al 12,50%, l’imposta di bollo si paga nei modi e nelle forme previste dalla legge e, infine, sono esenti dall’imposta di successione. Si possono sottoscrivere tanto presso l’ufficio postale quanto online, previa abilitazione all’operatività in remoto. Quanto al taglio, si parte da 50 euro e si procede per relativi multipli.
Il risparmiatore può sceglierli tanto nella tradizionale forma cartacea quanto nei più moderni buoni dematerializzati. In questo secondo caso alla scadenza l’emittente rimborserà il montante netto finale direttamente sul conto del titolare del titolo, senza alcun rischio di prescrizione.
Fatta questa breve panoramica di fondo, vediamo quanto rendono quest’anno i buoni fruttiferi postali a breve medio termine.
3 prodotti per il breve periodo
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Con un orizzonte temporale dell’investimento di breve periodo, la scelta potrebbe ricadere su uno dei seguenti prodotti:
- Buono 3 anni Plus per investire, appunto, a 36 mesi. Il rendimento (fisso) annuo lordo a scadenza è dell’1,50%, perfetto quindi per guadagnare all’incirca un 4,5% lordo complessivo;
- Buono 4 anni risparmiosemplice, disponibile solo se si attiva un piano di risparmio risparmiosemplice. Il rendimento annuo lordo standard a scadenza è dell’1,50%. Invece quello premiale vola al 2,50% (a scadenza) al raggiungimento minimo di 24 sottoscrizioni periodiche del Piano. È evidente, quindi, la maggiore convenienza di questa formula (poco più del 10% lordo complessivo dopo 4 anni) rispetto alla soluzione precedente;
- Buono Soluzione Eredità, sempre per investire a 4 anni. In questo caso il rendimento annuo lordo a scadenza è del 3,00%. Tuttavia, il buono è dedicato solo ai beneficiari di un procedimento successorio concluso in Poste Italiane.
Quanto rendono quest’anno i buoni fruttiferi postali a breve medio termine? Conoscerli prima per scegliere al meglio
Considerato l’orizzonte temporale ristretto, le potenziali opzioni tra cui scegliere non sono tante.
Detto ciò, il rendimento più ricco in assoluto è sicuramente appannaggio del Buono Soluzione Eredità. Il titolo è tuttavia riservato solo ai beneficiari di un procedimento successorio in Poste.
Per chi invece dispone di un capitale da investire una tantum e stop, il buono 3 anni Plus sembrerebbe fare al caso.
Infine ecco il Buono 4 anni risparmiosemplice, più adatto per chi dispone di quote di risparmio da investire a cadenza regolare (un neoassunto, per esempio). In tal caso, completando le 24 sottoscrizioni periodiche del Piano, il rendimento premiale arriva (a scadenza) al 2,50% annuo lordo. Niente male, considerata la durata del titolo e il vantaggio di investire comodamente nel corso del tempo.