Quanto rendono i soldi sul conto corrente e come fare per evitare la svalutazione nel tempo del proprio denaro 

conto corrente

Per chi ha i soldi sul conto corrente bancario o postale, in tutto o in parte, in gergo si dice che il denaro è “parcheggiato”. Ovverosia, i soldi sono potenzialmente pronti per essere in teoria investiti su prodotti, su servizi o su strumenti finanziari che sono decisamente più remunerativi.

Questo perché, facendo il giro delle banche, ci si accorge di una cosa. Ovverosia, che sui conti correnti gli istituti di credito, al netto di qualche eccezione, non offrono alcun tasso di interesse attivo. Il che significa che la giacenza sul conto corrente non farà altro che perdere valore nel tempo a causa dell’inflazione.  Specie in questo momento, visto che in Italia l’inflazione corre su base annua al 6% in accordo con le ultime rilevazioni dell’ISTAT.

Vediamo allora quali sono le soluzioni possibili per difendere i propri risparmi dall’erosione che è generata inevitabilmente e inesorabilmente dal carovita.

Quanto rendono i soldi sul conto corrente e come fare per evitare la svalutazione nel tempo del proprio denaro

Al riguardo, prima di tutto, c’è da dire che attualmente è tutt’altro che semplice coprire l’inflazione italiana con investimenti che siano a basso rischio e che possano rendere quantomeno il 6%. Per ottenere un tasso del genere, infatti, bisognerebbe, per esempio, correre dei rischi investendo in azioni oppure in obbligazioni ad alto rendimento che, di certo, non godono della tripla A.

Detto questo, zero è chiaramente la risposta in merito a quanto rendono i soldi sul conto corrente bancario o postale. Ma c’è comunque la possibilità di contrastare l’inflazione investendo a basso rischio. Ovverosia, in prodotti di risparmio e di liquidità che magari non rendono il 6%, ma neanche lo zero spaccato del proprio conto corrente. Vediamo allora come nel dettaglio.

Quali sono le soluzioni possibili per investire a basso rischio

La soluzione più semplice, e a basso rischio, in genere la offrono proprio le banche, dove è stato aperto il conto corrente. I primari istituti di credito, infatti, al conto corrente permettono di collegare un conto di deposito remunerato, anche con il vincolo, verso il quale far confluire periodicamente, in tutto o in parte, la giacenza. Questo permette, di conseguenza, di ottenere almeno un rendimento netto maggiore di zero dai propri soldi. Tra le altre possibili alternative, inoltre, ci sono pure i titoli di Stato, privilegiando sempre le scadenze brevi, e i buoni fruttiferi postali.

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