Quanto rendono i buoni fruttiferi postali oggi dopo l’aumento degli interessi

Inflazione

Il 2022 sarà ricordato per mille motivi, a partire dalla guerra in Ucraina e l’inflazione che ad ottobre è volata addirittura all’11,9%, come nel lontano 1984. Di contro si è avuto un discreto rialzo dei rendimenti, che ha reso meno amare le perdite subite in conto capitale. Con questa inflazione, infatti, si possono solo limare i danni e stop.

Gli investimenti, tuttavia, vanno sempre fatti nell’ottica del medio-lungo termine, evitando di avere prospettive troppo miopi. Il discorso vale anche con riferimento al reddito fisso, come quelli tipici del risparmio postale. Vediamo al riguardo quanto rendono i buoni fruttiferi postali oggi dopo l’aumento recente dei rendimenti.

Sono aumentati i rendimenti di quasi tutti i buoni postali

Da un paio di giorni Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ha ritoccato al rialzo i rendimenti di diversi buoni fruttiferi (BFP). Ricordiamo infatti che CDP è l’emittente dei prodotti del risparmio postale (libretti e BFP), mentre Poste ne è l’intermediario incaricato del collocamento.

Quindi i potenziali guadagni sono oggi maggiori rispetto a quelli al mercato di una manciata di giorni fa. In sostanza l’offerta sul fronte dei buoni si compone così:

  • Buono 3 anni plus, per chi intende investire fino a una durata di 3 anni a rendimenti fissi. Quello annuo lordo a scadenza è pari all’1,50%;
  • Buono 4 anni risparmiosemplice, adatto per gli investimenti fino a 4 anni. Per sottoscriverlo occorre attivare un Piano di risparmio risparmiosemplice. Il titolo prevede due distinti rendimenti annui lordi a scadenza. Quello standard è dell’1,50% mentre quello premiale sale al 2,50%. Quest’ultimo scatta al raggiungimento di un minimo di 24 sottoscrizioni periodiche e si applica a ogni titolo sottoscritto nel perimetro del Piano portato a scadenza.

I buoni fruttiferi postali di recente introduzione

Poi vi sono alcuni buoni postali di recente introduzione o reintroduzione, a seconda dei casi. In quest’ambito troviamo il:

Quanto rendono i buoni fruttiferi postali oggi dopo l’aumento di un paio di giorni fa

Andiamo oltre considerando adesso i buoni di durata medio-lunga. Su questo fronte abbiamo:

  • Buono 3X2, per investire a 6 anni con la certezza di guadagnare tassi fissi e crescenti. A scadenza, quello lordo annuo è del 2,00%;
  • a seguire ecco il Buono 3X4, con durata complessiva a 12 anni e rendimento annuo lordo a scadenza del 2,50%;
  • poi incontriamo il Buono 4X4, che arriva a 16 anni di vita e un guadagno lordo annuo a scadenza che si attesta al 3,00%;
  • Buono ordinario, che riconosce gli interessi già dopo il 1° anno e poi a ogni bimestre (ma insieme al rimborso del titolo). Dura 20 anni, al termine dei quali il rendimento al lordo delle tasse è del 2,50%;
  • infine ecco il Buono dedicato ai minori, che può arrivare fino a un massimo di 18 anni di durata, cioè fino alla maggiore età del piccolo. Gli interessi offerti salgono con l’aumentare del periodo di possesso e possono arrivare fino al 4,50% annuo lordo.

Quali si possono rimborsare prima della scadenza?

Infine ricordiamo che questi prodotti sono privi di costi di sottoscrizione, gestione e rimborso finale. Fanno eccezione i soli oneri fiscali, ossia la ritenuta al 12,50% sugli interessi attivi e l’eventuale imposta di bollo.

Inoltre consentono il disinvestimento anticipato, cioè anche prima della loro naturale scadenza. Il sottoscrittore ha diritto al rimborso integrale del capitale nominale versato. Quanto agli interessi, vengono corrisposti (insieme al riscatto del titolo) quelli delle finestre temporali effettivamente completate e previste dal titolo in possesso.

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