Il quesito su quanto rendono i Buoni fruttiferi postali dedicati ai minori è alquanto attuale. Bisogna infatti considerare che a patire dal 17 luglio 2020, tutte le famiglie dei Buoni fruttiferi postali sono state modificate nei loro rendimenti, ma al ribasso. Malgrado ciò, resta quasi intatta la fedeltà dei risparmiatori italiani verso queste forme d’investimento. Quanto ai Buoni dedicati ai minori, essi offrono il grande vantaggio di coniugare la componente regalo per il minore, insieme alla previsione di una remunerazione. Certo, quest’ultima è alquanto risicata, specie dopo la sforbiciata ai tagli messa a punto due mesi fa circa. Entriamo nel dettaglio e vediamo quanto rendono i Buoni fruttiferi postali dedicati ai minori.
Breve scheda del prodotto
Indice dei contenuti
Sulle caratteristiche di questo prodotto (peculiarità, sottoscrizione e rimborso) abbiamo già dedicato un apposito articolo, di cui qui al link. Ricordiamo brevemente che sono emessi da Cassa Depositi e Prestiti e sono garantiti dallo Stato. Di essi si può chiedere la restituzione integrale del capitale investito in qualunque momento della loro durata. Non hanno costi di acquisto, di rimborso, e hanno il vantaggio della fiscalità agevolata al 12,5% sugli interessi maturati.
La tabella dei rendimenti
Dal sito di Poste italiane è possibile prendere visione dei rendimenti aggiornati al settembre 2020 dei Buoni fruttiferi postali dedicati ai minori. Lo schema remunerativo previsto è di tipo crescente, nel senso che salgono col trascorrere del tempo di possesso del titolo. I valori di seguito indicati sono da intendersi al lordo della ritenuta fiscale.
a) dopo 18 mesi, lo 0,50%;
b) dopo 2 anni, lo 0,50%;
c) dopo 3 anni, lo 0,50%;
d) dopo 4 anni dello 0,75%,
e) dopo 5 anni dell’1,00%;
f) dopo 6 anni dell’1,25%;
g) dopo 7 anni dell’1,25%;
h) dopo 8 anni dell’1,50%,
i) dopo 9 anni dell’1,50%;
l) dopo 10 anni dell’1,50%;
m) dopo 11 anni dell’1,50%;
n) dopo 12 anni del 2,00%,
o) dopo 13 anni del 2,00%;
p) dopo 14 anni del 2,00%;
q) dopo 15 anni del 2,00%;
r) dopo 16 anni del 2,50%;
s) dopo 17 anni del 2,50%;
t) dopo 18 anni del 2,50%.
Fino a prima dell’estate, il rendimento massimo arrivava fino al 3% sulla parte finale della durata del Buono. Da luglio, come detto, tutto è stato rivisto al ribasso.
Primo esempio: si sfrutta tutto il periodo di vita del Buono
Ipotizziamo che oggi 11 settembre abbiamo deciso di sottoscrivere, per un valore di 5.000 euro, un Buono per un nipote nato da giorni. Ora, ipotizzando che gli stessi non saranno mai ritirati per tutta la durata del prodotto, quanto renderanno a scadenza? Ci risponde il simulatore del sito di Poste italiane. L’11 settembre 2038, al diciottesimo compleanno, nostro nipote andrà a riscuotere un montante di 7.420,48 euro. Sul quale saranno state pagate le ritenute pari a 345,78 euro.
Quanto rendono i Buoni fruttiferi postali dedicati ai minori?
In questo secondo esempio immaginiamo invece che due genitori regalino oggi un Buono al loro figlio, al compimento del suo decimo compleanno. In questo caso il Buono non sarà riscosso dopo 18 anni di vita dello strumento finanziario, ma prima. Ossia al diciottesimo compleanno del figlio, quindi all’ottavo anno del prodotto: quale sarà il montante finale? Esso sarà pari a 5.590,23 euro, al netto della ritenuta fiscale che ammonta a 84,32 euro.