Quanto rendono 6.000 euro sul buono ordinario dopo l’aumento degli interessi

buoni fruttiferi postali

L’estate 2022 si sta rilevando rovente non solo per il gran caldo ma anche sul lato dei prezzi alle stelle. Dal pane alla frutta, dal carburante alle bollette, dalla rata del mutuo a una cena al ristorante, tutto sta diventando proibitivo.

In quest’insieme di cose non potevano restare invariati i rendimenti sui prodotti di investimento del reddito fisso. Con tempi, dinamiche e forme differenti, anche essi sono saliti nelle ultime settimane. I prodotti che hanno fatto da apripista sono stati i titoli di Stato, seguiti dai buoni fruttiferi postali (BFP) e dai conti deposito.

Quanto ai buoni, dal 6 luglio Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ha ritoccato i rendimenti su questi strumenti e sull’offerta Supersmart (dal 1° luglio). La mossa è stata in un certo senso obbligata per adeguare l’offerta alle nuove condizioni di mercato. Premesso ciò, ecco quanto rendono 6.000 euro sul buono ordinario dopo l’aumento dei rendimenti di luglio.

Come funziona il buono fruttifero postale ordinario

Tra gli strumenti d’investimento della scuderia CDP, il buono ordinario è da sempre nelle corde dei risparmiatori. La soluzione consente di investire fino a una durata di 20 anni, fatta salva la flessibilità del rimborso anticipato in qualunque momento. Una prerogativa che, a dire il vero, accomuna i BFP in generale.

Nel caso del buono ordinario il vantaggio è dato dal fatto che gli interessi sono riconosciuti già dopo il 1° anno dalla sottoscrizione. Poi sono riconosciuti dopo ogni bimestre, sempre insieme al rimborso del buono. A differenza dei BTP, infatti, i buoni non prevedono lo stacco ordinario della cedola ogni 6 mesi. I rendimenti maturano sin dal giorno della sottoscrizione ma sono accreditati all’atto del riscatto, finale o intermedio che sia.

Altra caratteristica del prodotto è che i rendimenti sono fissi e crescenti, secondo la nota struttura step-up. Poi ricordiamo che i BFP godono della garanzia dello Stato, non prevedono costi di sottoscrizione, gestione e rimborso finale. Sugli interessi si applica la ritenuta agevolata del 12,50% e sono esenti dall’imposta di successione. Non altrettanto può dirsi dell’imposta di bollo, che si applica se il valore di rimborso complessivo dei BFP supera i 5mila euro.

Quanto rendono 6.000 euro sul buono ordinario dopo l’aumento degli interessi

Dal 6 luglio sono aumentati i guadagni offerti sullo strumento. Pertanto i rendimenti effettivi annui lordi alla fine di ciascun periodo di possesso è oggi pari a:

  • 0,50% alla fine del 1° anno;
  • 0,55% nel 2° anno;
  • 0,70% nel 3° anno;
  • 0,90% nel 4° anno;
  • 1,07% nel 5° anno;
  • 1,18% nel 6° anno;
  • 1,26% nel 7° anno;
  • 1,35% nel 8° anno;
  • 1,43% nel 9° anno;
  • 1,48% nel 10° anno;
  • 1,53% nell’11° anno;
  • 1,59% nel 12° anno;
  • 1,66% nel 13° anno;
  • 1,72% nel 14° anno;
  • 1,77% nel 15° anno;
  • 1,82% nel 16° anno;
  • 1,87% nel 17° anno;
  • 1,92% nel 18° anno;
  • 1,96% nel 19° anno;
  • 2,00% nel 20° e ultimo anno.

Infine abbiamo sfruttato il simulatore presente sul portale di Poste per vedere qual è il montante finale di un ipotetico investimento pari a 6mila euro. Il valore di rimborso al netto della ritenuta fiscale sugli interessi è di 8.555,50 euro. Non viene invece considerata l’imposta di bollo, da calcolare in base alla normativa vigente.

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