Tra i buoni postali di sicuro successo rientrano quelli dedicati ai minori. Si tratta di una soluzione di investimento generalmente di lungo termine che coniuga più vantaggi in un sol prodotto.
È innanzitutto un regalo, considerata l’età minorenne del titolare del buono. Inoltre è una forma di investimento considerato che il capitale versato matura interessi fino alla scadenza del prodotto. Infine rimanda nel tempo la decisione di come spendere e/o impiegare quei soldi, frutto di un regalo da parte di una persona cara al piccolo.
Premesso ciò, vediamo quanto rendono 2.000 euro sul buono fruttifero postale riservato ai minori di 18 anni.
Le caratteristiche principali dei buoni dedicati ai minori
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I buoni dedicati ai minori sono solo una delle forme di buoni fruttiferi postali (BFP) emessi da Cassa Depositi e Prestiti. Si tratta di un’Istituzione finanziaria controllata dal MEF che raccoglie i fondi tramite il c.d. risparmio postale. Vale a dire BFP e i libretti postali, prodotti sui quali vige appunto la garanzia dello Stato. Poste Italiane, invece, si occupa solo di intermediare i prodotti presso i risparmiatori.
Tali titoli non prevedono costi di sottoscrizione, gestione e rimborso. Quest’ultimo può avvenire a scadenza o prima del compimento dei 18 anni, previa autorizzazione del Giudice Tutelare. Sugli interessi attivi la tassazione è agevolata al 12,50%, mentre l’imposta di bollo si paga se il valore di rimborso complessivo eccede i 5mila euro.
Il buono dedicato ai minori viene in genere regalato da genitori o parenti e amici di famiglia, purché maggiorenni. Il prodotto può essere intestato esclusivamente al minore. Per sottoscriverlo servono i documenti del richiedente e del minore (codice fiscale e un documento d’identità o certificato di nascita).
Quanto rendono 2.000 euro sul buono postale dedicato a figli e nipoti
Gli interessi sono fissi e crescenti secondo la nota struttura step-up, e dallo scorso 6 luglio sono stati rivisti al rialzo. Vediamo allora quali sono i rendimenti effettivi annui lordi alla fine di vari periodi di possesso:
- l’1,50% da 1 anno e 6 mesi fino a 3 anni;
- l’1,75% al termine del 4° anno;
- il 2% al compimento del 5° anno;
- il 2,25% al termine sia del 6° che del 7° anno;
- il 2,50% al termine dell’8°, 9°, 10° e 11° anno;
- si passa al 3,00% al compimento del 12°, 13°, 14° e 15° anno;
- infine si ottiene il 3,50% annuo lordo al termine del 16°, 17° e 18° anno di età del titolare del buono.
Abbiamo sfruttato il simulatore presente sul portale di Poste per capire quanto rendono 2mila euro ipotetici sottoscritti oggi sullo strumento. Si comprende che tutto varia in base all’effettivo periodo di possesso dello strumento. Fermo restando che la scadenza del prodotto è fissata al compimento dei 18 anni del suo titolare.
Se la maggiore età fosse raggiunta alla data del 1° agosto 2026, l’accredito netto finale sarebbe di 2.120,34 euro.
Invece alla data del 1° luglio 2030 il montante netto finale salirebbe a 2.373,45 euro. Infine prendiamo il caso di un bimbo o una bimba nata proprio in queste ultime settimane. Sottoscrivendo oggi il buono per 2mila euro, il valore di rimborso netto finale (luglio 2040) sarebbe pari a 3.482,02 euro.
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