Sin dalla notte dei tempi il mattone è tra le corde e le preferenze degli italiani in tema di investimenti. Del resto vi sono proprietari che guadagnano fino all’8% annuo malgrado l’IMU e le varie voci di spesa (condominio, manutenzione, tasse, etc.).
In generale, la solidità fisica della soluzione è spesso tradotta come sicurezza intrinseca dell’investimento. Se in parte ciò è vero (tranne il caso della demolizione, poi l’immobile non va via), dall’altro va dimostrata la convenienza economica dell’operazione. Infine si pongono problemi di gestione dell’asset, per non ridurne il valore nel tempo e le potenzialità di guadagno dall’altro.
Come sempre, quindi, tutto dipende da caso a caso e non esiste una risposta sempre valida. Tutto è relativo, anche con riferimento al tempo e allo spazio.
Premesso ciò, vediamo quanto rende un appartamento in affitto al mare nelle principali località marittime italiane. Fatta salva una semplice e quanto mai doverosa precisazione. Ossia procederemo per valori medi, mediando tra gli estremi al rialzo e al ribasso tipici del mercato.
I rendimenti di una casa in affitto possono essere anche molto ricchi
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Al pari delle altre forme di investimento, anche quello immobiliare necessita di preparazione e chiarezza degli obiettivi. Il discorso vale soprattutto per le case al mare per alcune semplici ragioni.
La domanda è limitata nel tempo a differenza di una casa al centro in città. Poi gli immobili di pregio e/o siti nelle località più gettonate sono carissimi, per cui il tempo di recupero dell’investimento dura a lungo. Ancora, la domanda può essere mutevole e/o sensibile a eventi esterni alla propria sfera d’influenza.
Gli esperti immobiliari suggeriscono di ottimizzare l’investimento iniziale evitando gli appartamenti con prezzi oltre la media di mercato. Parimenti andrebbero evitate le soluzioni da rimettere a nuovo confidando nell’incentivo dei Bonus casa. Oggi i lavori di edilizia costano tantissimo e le spese vanno anticipate di tasca propria.
Ancora, sconsigliano di mettere in atto l’operazione se è tutta o in gran parte a debito. Una casa uso investimento deve infatti rappresentare un’alternativa d’investimento per chi già dispone di capitale.
Quanto rende un appartamento al mare in Salento o Versilia o Sardegna
A questo punto consideriamo alcune macro aree dello Stivale e vediamo quanto rendono in media, partendo anzitutto dai costi medi.
Per una casa al mare in Toscana ad uso investimento bisogna mettere in conto cifre importanti, specie in alcune aree. Ad esempio le quotazioni al mq in Versilia vanno dai 4 ai 9mila euro/mq. Altrove le quotazioni si comprimono, pur restando nel complesso nell’ordine dei circa 1.500-4.000 euro/mq.
Anche in Sardegna la domanda di case in affitto al mare è forte, come anche le divergenze delle quotazioni di mercato. Al netto della carissima Costa Smeralda, restano più accessibili gli investimenti in aree come il Sud dell’Isola e la costa Nord-Occidentale. Nel primo caso i prezzi viaggiano nell’ordine dei 2-3mila euro/mq, mentre nel secondo oscillano sui 2-2,5mila euro/mq.
In Puglia gli esperti consigliano l’investimento lungo una delle tantissime località marittime del Salento. I prezzi di mercato non sono esagerati (mediamente tra i 1.000 e i 2mila euro/mq), e la meta gode di un’ottima domanda di mercato. Infine un altro punto di forza è dato dal clima, ottimo per il mare anche a giugno e settembre inclusi.
Fatte queste premesse, nei casi più fortunati una casa al mare può arrivare a rendere anche fino al 7-9% lordo dell’investimento. Tuttavia, le stime medie parlano di rendimenti più contenuti e nell’ordine del 4-5% circa. Come sempre tutto dipende da caso a caso. Anzi, meglio: da casa a casa.
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