Da un paio d’anni il risveglio dei rendimenti ha spostato le preferenze degli investitori sugli investimenti a breve-medio termine. Perché impelagarsi in strumenti di lunga durata quando è possibile conseguire un buon guadagno già sulle corte distanze? Un ragionamento che non fa una grinza e che guida molte scelte finali.
Sul reddito fisso i prodotti di punta prescelti a 12 mesi sono soprattutto BOT e conti deposito (CD) in banca e i prodotti del risparmio postale alla Poste. In questo secondo caso pensiamo all’ultima offerta Supersmart Premium che a scadenza rende il 4% annuo lordo sulla nuova liquidità.
Quanto ai primi due prodotti, invece, quanto rende oggi in banca un BOT a 12 mesi contro un conto deposito vincolato pari durata?
Il BOT per investire in titoli di Stato a 12 mesi
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Il titolo zero coupon è una buona soluzione per investire a breve termine sui titoli Stato. Il MEF si può dire che ormai li emette ogni mese con cadenza quasi regolare. Ad esempio l’emissione di dicembre si è tenuta in settimana. Le durate complessive sono a 3, 6 e 12 mesi e ovviamente il rendimento offerto cresce all’aumentare della vita del prodotto.
Essi non pagano cedola e per questo sono detti zero coupon, mentre il guadagno è dato dal c.d. scarto di emissione. Cioè dalla differenza tra il prezzo di acquisto (in emissione o sul secondario) e il prezzo di rimborso finale (a 100) o di rivendita sul MOT, se prima del termine.
Godono di una tassazione agevolata al 12,50% come per tutti i prodotti garantiti dallo Stato, mentre le spese bancarie variano da un intermediario a un altro.
Ora, quanto rende l’ultimo zero coupon con ISIN IT0005575482 ed emesso martedì 12? Al prezzo 96,59 centesimi al momento della stesura dell’articolo, il rendimento effettivo lordo a scadenza è del 3,54% circa. Se lo depuriamo dall’aliquota e le spese varie si arriva a qualche decimale sopra il 3%.
Quanto rende oggi in banca un BOT a 12 mesi contro un conto deposito vincolato pari durata?
Passiamo adesso a uno dei tipici prodotti di matrice bancaria, ossia il conto deposito vincolato. Quest’ultimo potrebbe lasciarsi preferire al deposito libero data la breve durata dell’investimento. Salvo eccezioni, infatti, si potrebbe essere relativamente sicuri circa la necessità o meno di un dato capitale in questo breve lasso temporale.
Su questo fronte c’è da dire che i rendimenti sono ancora ai loro massimi di periodo e le buone occasioni sul mercato non mancano. Al momento le migliori soluzioni a vincolo offrono il 5% lordo, cui va sottratta la ritenuta al 26% e l’imposta di bollo al 2×1.000 sul capitale vincolato. Al netto delle spese ‘obbligate’ (quelle fiscali) si viaggia nell’ordine del 3,5% netto circa. Poi in genere non presentano spese di gestione e non richiedono l’apertura di un c/c associato. Si tratta tuttavia di condizioni da appurare attentamente tra un prodotto e un altro.
Preferire il conto deposito o il BOT?
Ora, quando preferire l’una all’altra soluzione? Dipende da caso a caso e dalle proprie esigenze e profilo di rischio. Tuttavia, qualche considerazione di massima è possibile farla.
Se il capitale da gestire è di grosse dimensioni allora forse è meglio il BOT garantito dallo Stato. Sul CD la garanzia FITD si ferma a 100mila €. Se invece si punta al massimo rendimento, la ‘disputa’ è oggi vinta dal prodotto di matrice bancaria.
Un altro aspetto da considerare è la disponibilità del capitale fino a scadenza. I CD non sempre ammettono l’estinzione anticipata del prodotto. Di contro lo zero coupon lo si può rivendere anzitempo ma ai prezzi di mercato vigenti all’atto della vendita. Tuttavia, nel corso della loro vita di maturazione di norma si approssimano lentamente verso il valore di rimborso finale.