Nell’ambito delle procedure di espropriazione forzata, pure l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, già Equitalia, può agire nei confronti di un contribuente che ha debiti fiscali. E nel farlo attiva ai sensi di Legge la riscossione coattiva. Questo avviene, in particolare, quando il debito fiscale prima è iscritto a ruolo. E poi quando il contribuente, nonostante sia stata già notificata la cartella esattoriale, continua a non pagare.
In questi casi il Fisco, per recuperare i crediti, procede con il pignoramento dei flussi di reddito del contribuente. Per esempio la pensione che è pignorabile per la parte eccedente il cosiddetto minimo vitale. Così come pure lo stipendio è pignorabile, ma in realtà mai nella sua interezza. Vediamo allora, tra i limiti, le quote e gli importi, qual è la percentuale dello stipendio che può essere pignorata quando il creditore è proprio l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, già Equitalia.
Quanto può pignorare Equitalia sullo stipendio tra limiti, quote e importi
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Nel dettaglio, la quota di stipendio che è pignorabile aumenta al crescere della busta paga del lavoratore. In particolare, se la busta paga è inferiore ai 2.500 euro, allora la quota mensile pignorabile dello stipendio è pari a un decimo.
Sopra i 2.500 euro, ma sotto i 5.000 euro, la quota pignorabile dello stipendio sale a un settimo. E si attesta ad un quinto sopra i 5.000 euro. Con il calcolo della quota pignorabile effettuato sull’importo netto e non sul lordo. Ecco, quindi, quanto può pignorare Equitalia sullo stipendio.
Come funziona l’espropriazione forzata quando il creditore non è il Fisco
Quando invece il creditore non è l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, già Equitalia, la quota pignorabile dello stipendio è pari ad un quinto. Ragion per cui ai sensi di Legge quando il creditore è il Fisco si applicano dei limiti e delle quote che sono differenti. Inoltre, rispetto al minimo vitale previsto per le pensioni, sugli stipendi questa protezione non è prevista.
Di conseguenza, per rendere l’idea, anche se un lavoratore prende uno stipendio basso, tipo 600 euro al mese, la quota pignorabile, se il creditore non è il Fisco, sarà pari a 120 euro. Anche se magari i 480 euro al mese restanti non basteranno al lavoratore per arrivare alla fine del mese.
Per la pensione, invece, c’è una quota intoccabile che è pari mensilmente a 1,5 volte l’assegno sociale, e che quindi non è pignorabile. Inoltre, questa quota sull’impignorabilità della pensione, recentemente, con il Decreto Aiuti bis del Governo italiano è salita a 1.000 euro.
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