Il successo, anche quello finanziario, non è mai frutto del caso. Le azioni che portano lontano sono spesso la conseguenza di una lunga e attenta fase di pianificazione fin nei minimi dettagli. Poi la dedizione, il tempo e, perché no?, la buona sorte accompagnano il progetto dall’embrione fino al suo coronamento.
Ipotizziamo ora di investire un piccolo capitale secondo la nota strategia operativa del 60/40. Nel medio-lungo termine renderebbe di più o di meno rispetto a un investimento monotematico? Ad esempio, quanto potrei guadagnare se investo oggi 10.000 euro con la strategia del 60/40 per i prossimi anni?
La teoria di portafoglio 60/40
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Nella vita, una sana regola di prudenza suggerisce di non mettere mai tutte le uova nello stesso paniere. In caso di disgrazia la frittata sarebbe bella e pronta. L’antidoto sta nel quindi nel diversificare per ripartire i pericoli e portare a casa il risultato.
Ecco, in due battute la teoria di portafoglio del 60/40 traduce in finanza questo concetto tanto semplice quanto lungimirante. Essa suggerisce di destinare il 60% del capitale sull’investimento azionario e il residuo 40% in quello obbligazionario.
Questo modello non è di certo “il” migliore in assoluto (premesso che ne esista uno), ma al netto delle criticità offre comunque dei vantaggi. Il più enfatizzato dai suoi estimatori è quello di rendere relativamente resiliente il portafoglio così strutturato alle crisi dei mercati. Infatti la strategia 60/40 suddivide il rischio tra due asset class, l’azionaria e l’obbligazionaria, storicamente decorrelate.
Inoltre le serie storiche hanno dimostrato che i rendimenti medi annui di lungo termine di simili portafogli sono mediamente interessanti.
Ovviamente il modello lo si può ottimizzare, personalizzare, adeguare alle proprie specificità e/o preferenze e così via.
Quanto potrei guadagnare se investo oggi 10.000 euro con la strategia del 60/40 per i prossimi anni?
Dunque, quanto si potrebbe guadagnare da oggi ai prossimi 7, 10 o 15 anni con una simile allocazione del capitale?
I primi soldi sicuri sono quelli delle mancate commissioni, ossia l’ottimizzazione delle spese sui prodotti prescelti. Su un capitale di modeste dimensioni bastano due soli strumenti. Ad esempio si potrebbe optare per un BTP per il reddito fisso e un ETF per l’anima azionaria del portafoglio. Oppure direttamente su 2 ETF strategici per massimizzare il ritorno e la diversificazione a costi decisamente contenuti.
Sui titoli di Stato i rendimenti sono ai loro massimi relativi di periodo. Ad esempio il titolo a 7 anni rende quasi il 4,10% annuo lordo (ritenuta fiscale del 12,50%). Il ritorno invece sale intorno al 4,30% sul BTP a 10 e al 4,55%, sempre lordo, a 15 anni.
Il rendimento atteso dalla componente azionaria
Ora, mentre il rendimento sul reddito fisso è noto in partenza fino a scadenza, non altrettanto vale per il capitale di rischio. Qui il ritorno complessivo finale dipende dal diverso combinarsi di più variabili future e quindi ignote all’atto dell’investimento. Tuttavia, i rischi su quest’asset class si comprimono notevolmente all’aumentare della durata e del grado di diversificazione dell’investimento.
Per farci almeno una vaga idea al riguardo, vediamo a titolo di esempio qual è stato il rendimento medio di un noto ETF sull’MSCI World. Dal suo lancio (2009) ad oggi, il rendimento totale annualizzato lordo del fondo si attesta al 9,02%. Sulle distanze a 10 e 5 anni le performance si fermano, rispettivamente, all’8,95% e all’8,10%.
È doveroso e quanto mai opportuno sottolineare che questi rendimenti del passato non sono assolutamente un indicatore delle performance future. Ad esempio la media annua dei prossimi 2 lustri potrebbe essere nulla o negativa.
Tuttavia, al netto di scenari apocalittici è plausibile ipotizzare ritorni (sul capitale di rischio) perlomeno “sereni” su un orizzonte futuro di lungo termine. Laddove da qui al 2033 (o oltre) si dovessero ripetere i ritorni del passato, il rendimento medio annuo lordo di un portafoglio così composto (60/40) potrebbe rendere
circa il 7%. Sono performance che competono con certe strategie di investimenti immobiliari di successo.