Anche le donne che per un’intera vita si sono spese nell’accudimento dei figli e della famiglia hanno diritto al trattamento pensionistico. Chi lavora fra le mura domestiche e sfaccenda tutto il giorno per anni può comunque ottenere assegni mensili. Anche se per anni in cui si è occupata della crescita e dell’educazione dei figli senza ricevere retribuzione potrà contare su una rendita economica una volta anziana.
Abbiamo già analizzato quanto prende di reversibilità la vedova che lavora o percepisce già la pensione. E ciò per dare un’idea dei tagli che alla morte del coniuge il rateo previdenziale subisce per le lavoratrici o le pensionate. Ci occuperemo adesso invece di verificare quanto percepisce di pensione INPS una casalinga che non lavora o ha un impiego part-time
Prenderemo dunque in esame sia il caso della donna che non ha contributi sia quello di chi presta attività professionale per poche ore. Dopo aver chiarito a che età può andare in pensione una casalinga, bisogna valutare infatti altri requisiti che danno diritto agli assegni pensionistici. Fino ai 65 anni e a partire già dal sedicesimo anno di età è possibile iscriversi ad un fondo previdenziale e assicurarsi una rendita mensile. In qualunque momento dell’anno sia le casalinghe che gli uomini che lavorano in casa possono effettuare versamenti ad importo libero. Così facendo si ottiene che l’INPS accrediti mesi o anni di contributi a seconda delle somme di denaro che il contribuente versa nel tempo. E i nostri consulenti hanno già chiarito se alle donne conviene aspettare la pensione sociale INPS o pagare i contributi al Fondo casalinghe.
Quanto percepisce di pensione INPS una casalinga che non lavora o ha un impiego part-time
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Oltre ai contribuenti non titolari di pensione diretta, possono versare i contributi al Fondo casalinghe anche coloro che svolgono lavori con riduzione oraria. Accanto a questi anche i percettori di pensione di reversibilità possono iscriversi al fondo previdenziale, come chiarisce la circolare INPS n. 223/2001.
Dal momento che il calcolo del rateo pensionistico avviene secondo il sistema contributivo, più si versa più alto sarò l’ammontare dell’assegno spettante. L’importo minimo del versamento è pari all’incirca a 26 euro che corrisponde all’accredito di 1 mese di contribuzione INPS. È possibile inoltre richiedere il godimento del Fondo con anticipo già a 57 anni e con almeno 60 mesi di contributi.
Ciò tuttavia a patto che l’importo del rateo sia pari o più alto di 1,2 volte l’ammontare dell’assegno sociale. Ne consegue che una casalinga potrà ricevere una pensione da 552 euro in su a seconda del numero degli anni di contribuzione che ha accumulato.