Lo smart working sta avendo sempre più successo, ma quanto incide sui costi in bolletta? Facciamo una panoramica della situazione e cerchiamo di capire come stanno le cose.
Ci sono diversi lavori da poter svolgere da remoto e, a seguito della pandemia, molte aziende si sono trasformate per permettere ai lavoratori di rimanere a casa ma svolgere lo stesso il proprio lavoro. Con una connessione internet e con un pc questo è possibile e ha preso il nome di smart working.
I vantaggi sono molti, ma, come in tutte le cose, ci sono anche degli svantaggi. Ad esempio, quanto incide lo smart working sui costi in bolletta? Si usa energia per lavorare da casa con gli strumenti necessari ed è utile sapere quanto si spende.
In questo modo potremmo rispondere alla domanda se lavorare da casa rappresenta davvero un risparmio oppure no. In un periodo in cui tutti i costi si sono alzati, è utile indagare sulla situazione personale in modo tale da poter migliorare la finanza personale o familiare.
La definizione del termine
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Smart working è un termine inglese che in italiano potremmo tradurre con “lavoro intelligente” oppure “lavoro agile”. In Italia lo chiameremmo “telelavoro” e consiste nel lavorare da casa, semplicemente. Basta una connessione internet ed un pc, eventualmente un telefono e una stampante.
Questa modalità è definita dalla Legge n. 81/2017 e pone l’attenzione sulla flessibilità degli orari e sull’organizzazione. Naturalmente, deve esserci un accordo tra datore di lavoro e dipendente, ma è chiaro che gli elementi fondamentali siano la fiducia, la libertà di organizzarsi come meglio si crede, la comodità di rendere casa il proprio ufficio.
Quanto incide lo smart working sui costi in bolletta? Da non sottovalutare
Ci sono una serie di aspetti da considerare che probabilmente si danno per scontati, ma che hanno un costo.
Chi lavora da casa tiene la luce accesa tutto il giorno, soprattutto nelle giornate invernali, usa il riscaldamento a pieno regime per stare al caldo, utilizza l’energia elettrica per pc, stampante, modem e quant’altro. In estate, invece, il condizionatore sarà sempre acceso.
Inoltre, se con lavoro in ufficio si può usare la mensa, se si lavora da casa si usa la propria cucina per fare da mangiare e questo porterà ad usare molto di più la lavastoviglie. Quindi, ci sono dei costi aggiuntivi di luce e gas da tenere in considerazione.
Si stima che i costi nella bolletta, se una persona lavora in smart working, possano aumentare dal 19 al 23%. Tradotto questo dato in euro significherebbe avere una spesa di 290-330 euro in più. Poi, bisogna considerare una serie di fattori, come il riscaldamento, che può portare ad un costo ancora maggiore.
La situazione dello smart working è da valutare con attenzione. Questi sono i lati negativi. Poi, è ovvio che c’è un risparmio sull’auto, sulla lavatrice, sul tempo per raggiungere il posto di lavoro. Ognuno troverà più o meno conveniente questa modalità in base alla sua situazione e predisposizione personale.