Quanto incasso tra 2 anni se a dicembre vincolo in banca 11.000 euro sul conto deposito?

Quanto incasso tra 2 anni se a dicembre vincolo in banca 11.000 euro sul conto deposito-Foto da pixabay.com

Anche dicembre può essere il mese perfetto per mettere in piedi un investimento profittevole. Mentre le occasioni vanno e vengono, le buone regole in materia (lungimiranza, gestione del rischio, diversificazione, etc.) non vanno mai in letargo. Di contro ci sono sicuramente dei momenti più convenienti di altri per prediligere una o l’altra asset class e sfruttare il “momentum”.

Sul fronte del reddito fisso c’è che a dicembre i titoli di Stato hanno perso un po’ di smalto in termini di rendimento. Dopo aver toccato il picco ai primi di ottobre il trend si è invertito per la gioia degli speculatori in bond. Alla discesa dei guadagni di queste settimane, infatti, si è accompagnata una lunga cavalcata dei prezzi sul mercato secondario. In alcuni casi i corsi di mercato sono saliti tanto quanto i tipici rialzi delle azioni di Borsa!

Il conto deposito per vincolare i risparmi a fine anno

Al variare del contesto di mercato cambiano anche le opportunità e quindi le strategie di investimento. Ad esempio, quanto incasso tra 2 anni se a dicembre vincolo in banca 11.000 euro sul conto deposito?

Il conto deposito (CD) è stato sicuramente tra i prodotti più graditi dai risparmiatori negli anni a cavallo del 2020. Le alternative sul reddito fisso lasciavano ampiamente a desiderare per cui per i CD è stato facile battere la concorrenza.

Il CD è un deposito a risparmio con ridotta autonomia operativa ma interessante per far fruttare la liquidità disponibile. L’operatività con il CD si limita spesso alle sole operazioni versamento, apertura del vincolo e prelievo del saldo disponibile. Poi per esempio non è possibile andare in rosso, avere allegato libretto assegni, domiciliare le utenze, etc. In soldoni serve solo per far fruttare i risparmi e stop.

Quasi l’esatto opposto si può dire invece per il c/c. Ad un’ampia operatività in tema di gestione dei flussi di pagamento in entrata e in uscita si accompagna una lacunosa remunerazione della liquidità disponibile. Anzi, spesso è del tutto assente.

Qual è il miglior conto deposito?

A questo punto scatta la più classica delle domande nel piccolo investitore: quale CD scegliere? Le opzioni di scelta sul mercato non mancano, anzi la concorrenza tra le banche emittenti è bella e accesa.

Altrettanto difficile è rispondere su quale possa essere “il” prodotto migliore. Tutto dipende da caso a caso, cioè da quelle che sono le preferenze e/o gli obiettivi del risparmiatore.

A grandi linee possiamo dire che i maggiori ritorni si hanno con i depositi vincolati rispetto a quelli liberi. Ancora, meglio non eccedere con la durata massima del vincolo (vanno bene le durate tra 18-48 mesi) e preferire i conti che non prevedano l’apertura di un c/c associato. Invece nel caso di opzione tra interessi anticipati e interessi posticipati meglio la seconda: in genere il rendimento è di una spanna maggiore rispetto al 1° caso.

Infine valutare la presenza di condizioni speciali, tipo quelle riservate ai nuovi clienti e/o nuova liquidità. Un’altra classica promo speciale potrebbe riguardare l’imposta di bollo, assolta pro tempore o per tutta la durata del vincolo d parte dell’emittente.

Insomma, è dalla personale ponderazione di tutti questi elementi che può derivare la scelta del “miglior” prodotto disponibile oggi sul mercato.

Quanto incasso tra 2 anni se a dicembre vincolo in banca 11.000 euro sul conto deposito?

Veniamo adesso alla sostanza, ossia a quanto è possibile incassare a 24 mesi vincolando un capitale di medie dimensioni, 11mila €, per esempio.

Se il driver per la scelta del conto fosse il rendimento (massimo), oggi le migliori offerte di mercato offrono tra il 5-5,50% lordo annuo. Nel primo caso il guadagno netto sarebbe di circa 771 €, nel secondo sugli 852 €.

Ricordiamo che la tassazione sugli interessi è del 26%, mentre l’imposta di bollo è del 2×1.000 sulla giacenza. Per tutte e quattro le banche da noi consultate l’imposta è sempre a carico del cliente e ammonta a 44 € (22 € annui) per ipotetici 11mila di capitale investito.

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