Quanto guadagniamo se investiamo 20.000 euro a 3 anni su 1 buono postale o 1 BTP o un conto deposito

Quanto guadagniamo se investiamo

Anche nel 2023 l’inflazione sarà alle stelle, per cui urge trovare forme di impiego della c.d. liquidità in eccesso. Questo cambio di prospettiva servirà da un lato a tagliare le perdite in conto capitale, dall’altro a generare qualche forma di rendita passiva. Molto utile, di questi tempi, per arrotondare lo stipendio.

Immaginiamo di avere 20mila euro disponibili da investire per il nuovo anno e a un orizzonte temporale di medio-breve periodo. Ad esempio, quanto guadagniamo se investiamo 20.000 euro a 3 anni sugli strumenti a reddito fisso? Mettiamo i 3 prodotti a confronto (tralasciamo eventuali commissioni e/o imposta di bollo), inclusi i pro e i contro oltre ai rendimenti.

L‘investimento in buoni fruttiferi postali

Partiamo dai buoni fruttiferi e consideriamo il buono 3 anni Plus, che prevede rendimenti fissi e costanti. In particolare, il rendimento annuo lordo a scadenza è dell’1,50% (1,31% netto). A scadenza, quindi, il coefficiente netto da utilizzare per il calcolo del montante è 1,03996858.

Tra i vantaggi del buono abbiamo l’assenza di costi di sottoscrizione, gestione e rimborso finale, tranne gli oneri fiscali. Inoltre il titolare può rimborsarlo quando vuole entro il termine di prescrizione. In particolare, anche durante il periodo di maturazione il titolo dà diritto al 100% del capitale.

Di contro bisogna attendere la scadenza per l’incasso del rendimento, mentre se si riscuote prima della scadenza si ha diritto solo al capitale.

Vantaggi e svantaggi nella riscossione

Vantaggi e svantaggi nella riscossione-proiezionidiborsa.it

Quanto guadagniamo se investiamo 20.000 euro a 3 anni su un titolo di Stato?

Passiamo ora al BTP con una durata residua triennale. Consideriamo il bond con ISIN IT0005514473, emesso il 17 ottobre 2022 e con scadenza al 15 gennaio 2026 (3,05 anni residui). Il titolo ha una cedola lorda annua del 3,50%, il 3,0625% netto. Inoltre oggi si aggiunge un mini extra rendimento dato dallo scarto tra il prezzo attuale di mercato, circa 99,75 centesimi, e il valore 100 di rimborso finale. In definitiva il rendimento effettivo netto annuo a questi corsi è pari al 3,16%.

Un pro dello strumento risiede nel rendimento più alto rispetto al buono. Esso, inoltre, viene quasi tutto distribuito per tutta la durata del titolo fino a scadenza.

Di contro prevede delle commissioni di compravendita, variabili a seconda delle condizioni previste dall’intermediario. Inoltre espone il risparmiatore alle dinamiche di mercato, cioè l’eventuale vendita anticipata del bond può generare un guadagno o una perdita in conto capitale.

Vendita anticipata del bond

Vendita anticipata del bond-proiezionidiborsa.it

Consideriamo adesso il conto deposito

A questo punto consideriamo il conto deposito (CD) tra le varie opzioni presenti sul mercato. Sulla durata a 3 anni, il CD Best di Banca Privata Leasing offre il 3,10% annuo lordo sulla linea vincolata e il 2,70% su quella libera. Gli interessi sono liquidati anticipatamente in entrambi i casi. Tuttavia, in caso di estinzione anticipata del CD libero il deposito diventa infruttifero e gli interessi vengono detratti dal capitale rimborsato.

Il conto si compone di un conto base (che remunera le giacenze libere allo 0,15% lordo) non prevede costi tranne quelli previsti dalla normativa. Vale a dire l’imposta di bollo (2X1.000 della giacenza) e la ritenuta fiscale (26%) sugli interessi attivi maturati.

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