Il sogno di molti, ma non di tutti, è quello di vivere di rendita sfruttando il capitale a propria disposizione. Purtroppo però si tratta spesso solo di un sogno, considerato che occorrono due elementi fondamentali per coronare il desiderio:
- un capitale disponibile di una certa entità;
- un’adeguata strategia per gestire quel capitale. A pensaci bene forse si tratta di un requisito più importante del precedente, dato che occorre gestire un grosso capitale senza bruciarlo.
Premesso ciò, vediamo quanto fruttano 200.000 euro in banca o Poste a seconda della strategia di gestione adottata.
Quali scelte fare per gestire un capitale così importante
Indice dei contenuti
Partiamo anzitutto dalle cose da non fare. Anzitutto va evitata la liquidità, specie in un contesto storico come l’attuale con l’inflazione alle stelle. Tuttavia, a prescindere dal carovita attuale i soldi non investiti si svalutano sempre, senza se e senza ma.
Altro errore da non fare è quello di seguire la logica dell’all-in, ossia concentrare tutto in un dato prodotto finanziario. Simili scelte si possono fare con capitali modesti o anche con simili cifre ma all’interno di un patrimonio più complesso. Pensiamo se il contadino dedicasse i 200 ettari del suo podere a una sola coltura. Potrebbe avere fortuna, ma anche no.
Infine un altro doppio passaggio da non fare riguarda l’autoanalisi e la comprensione degli strumenti a disposizione. Da un lato bisogna capire fino in fondo a cosa si aspira, dall’altro serve conoscere pro e contro degli strumenti finanziari disponibili.
Quanto fruttano 200.000 euro in banca o Posta e bastano per vivere di rendita
Simili capitali si possono gestire in tanti modi differenti. Nel dubbio, meglio farsi guidare dal proprio consulente di fiducia, possibilmente indipendente. La loro consulenza è a pagamento, ma in genere si tratta di una spesa ben spesa.
A grandi linee possiamo dire che la semplicità operativa basta e avanza. A titolo di puro esempio si potrebbero scegliere 4 prodotti differenti per 4 distinte finalità:
- una piccola quota del capitale potrebbe affluire a uno strumento di liquidità. Potrebbe trattasi di un fondo monetario (attivo o passivo), un BOT o un conto deposito o prodotti similari;
- la componente obbligazionaria potrebbe pesare pari intorno alla metà del capitale, o anche più. Essa dovrebbe dare stabilità al portafoglio senza metterlo a rischio, garantendo al tempo stesso un buon rendimento;
- un’altra fiche andrebbe riposta sui mercati azionari mondiali tipo l’indice MSCI World, per sfruttare la loro forza di lungo termine. Il suo peso sul totale varia in base la propensione al rischio, la durata dell’investimento, gli obiettivi, etc.
- infine una quota residuale del capitale potrebbe confluire in un investimento a tema o nelle materie prime o nell’immobiliare. Qui è meglio scegliere un fondo (a gestione attiva o passiva) per salvaguardare la diversificazione.
Si può vivere di rendita con questo capitale?
Quanto possono rendere 200mila euro? E, soprattutto, consentono di vivere di rendita? Non esiste risposta certa e univoca considerato che sono tantissimi i parametri in gioco. In linea di principio si potrebbe dire di sì con riferimento al 2° quesito. Tuttavia, stiamo parlando di eccezioni e non dell’ordinarietà.
In generale è più corretto dire che si possono ottenere ritorni medi annui nell’ordine del 3-5%. Si tratta di cifre approssimative, dove tanta differenza la fanno i costi di gestione dei prodotti scelti, il tempo dell’acquisto, il rapporto rischio/rendimento.
In definitiva, è più concreto attendersi una robusta integrazione annua dei redditi da lavoro più che una loro sostituzione integrale.
Lettura consigliata
Come investire 50.000 euro in Poste tra buoi postali e offerta Supersmart.