Quanto era ricco Pablo Neruda e che fine hanno fatto i suoi soldi? Case, diritti d’autore e investimenti misteriosi della sua Fondazione

Pablo Neruda scultura-Foto da pixabay.com

Premio Nobel per la Letteratura nel 1971, esilio in Italia nel 1952, portato sullo schermo da Massimo Troisi e Philippe Noiret, la figura di Pablo Neruda fatica a scomparire. Puntualmente ritorna in auge così come le sue poesie. Attorno al poeta un’aura misteriosa di fascino e immortalità che si manifestano concretamente nei ricordi e nelle vendite dei suoi libri.

Che molti artisti facciano diventare ricche altre persone perché il successo arriva dopo la morte è risaputo. Ma questa fattispecie non si applica a Pablo Neruda. Perché lui vendeva già in vita ed era benestante mentre dopo la morte è arrivata la polemica che non ne vuole sapere di affievolirsi. Per nostra sfortuna. Il libro pubblicato da Neruda nel 1924, inizialmente autofinanziato, venne subito notato da addetti ai lavori e critici. Neruda scrive le poesie per Marisol e Marisombra, 2 pseudonimi di 2 donne che aveva molto amato. Il libro ha venduto nella sua storia 10 milioni di copie. Il titolo è 20 poesie d’amore e una canzone disperata e i componimenti sono stati scritti quando lui aveva 16 anni. Davvero un miracolo

Oggetti preziosi

Quanto era ricco Pablo Neruda? In Cile possedeva 3 case, La Chascona a Santiago, la Sebastiana a Valparaiso, la Casa de Isla Negra a El Quisco. Oggi sono tutti musei gestiti dalla Fondazione Neruda. Che Neruda fosse benestante lo si nota dall’arredamento della Chascona dove si trovano mosaici, oggetti rari, opere d’arte. Stili diversi che rendono unica l’atmosfera. Visitando la casa si possono notare maschere africane, libri da collezione, piatti e bicchieri preziosi. Neruda era conosciuto come un collezionista patologico e faceva di tutto per entrare in possesso di un oggetto che desiderava.

Tra gli oggetti italiani quelli preferiti erano i Fornasetti. Nelle sue case ce ne sono un numero indefinito. Sui siti d’asta on line come Catawiki si trovano oggetti simili in vendita da prezzi che partono da 70 euro fino a superare i 200 euro. È difficile immaginare quanto impegno ci sia voluto per finanziare questa passione. Tra esili e dittature, il fatto che la Fondazione sia stata in grado di recuperare tutto questo materiale è una autentica fortuna.

Quanto era ricco Pablo Neruda e che fine hanno fatto i suoi soldi

Ma non tutti vedono di buon occhio la Fondazione. Sulla morte del poeta e sulla fine della sua eredità grava il peso della dittatura di Pinochet. Non la prima dittatura con cui il poeta abbia avuto a che fare ma sicuramente l’ultima, visto che la sua morte avvenne il 23 settembre 1973. Il corpo è stato recentemente riesumato ma non si conoscono i risultati delle analisi, la sua morte è circondata da un alone di mistero. Meno invece i suoi guadagni. Il patrimonio del poeta era sicuramente milionario e questo ha gettato ombre anche sulla Fondazione che porta il suo nome.

La Fondazione infatti ha deciso nel 2004 di investire 2,3 milioni di dollari derivanti dai diritti d’autore nell’impresa Cristalerias Chile di proprietà di un consigliere di Pinochet. Sicuramente in Cile lo scandalo è stato forte. Non è questo che avrebbe voluto Neruda per il suo lascito culturale e monetario. Molti tengono al suo nome e vorrebbero che la sua memoria fosse rispettata come avviene per tutti i grandi poeti. In questo caso preservare l’eredità ha significato entrare dentro logiche politiche poco comprendibili. Anche le persone a lui vicine faticano a fare chiarezza sulle vicende economiche e sulla scomparsa di questa incredibile figura unica nel panorama della cultura mondiale.

Consigliati per te