Quanto dura il gas di un condizionatore e come capire se manca

condizionatore

L’inverno si avvicina ed è arrivato il momento, con i primi freddi, di effettuare le operazioni di controllo e di manutenzione degli impianti di riscaldamento. A partire dalla caldaia, passando per i caloriferi.

Ma c’è anche chi si riscalda d’inverno utilizzando il condizionatore a pompa di calore. In tal caso, tra l’altro, occorre controllare che il condizionatore, utilizzato per scaldarsi, sia in grado di produrre tepore con la massima efficienza.

Cosa che non accade, per esempio, quando per il climatizzatore si registrano delle perdite di gas refrigerante. Vediamo allora come capire quando può sorgere questo problema sul gas refrigerante la cui durata, in genere, è molto lunga ed è comparabile con il ciclo di vita del condizionatore stesso.

Quanto dura il gas di un condizionatore e quanto costa la ricarica

Nel dettaglio, generalmente sul gas del condizionatore non ci dovrebbero essere mai problemi come sopra accennato. Ma questo, pur tuttavia, può fuoriuscire in caso di rotture ai tubi ed ai raccordi che, inizialmente, sono ben sigillati quando si acquista un condizionatore.

In tal caso, su quanto dura il gas di un condizionatore, sarà necessaria la riparazione e la ricarica che può costare anche un paio di centinaia di euro. In caso di perdite di gas, tra l’altro, prima del ripristino occorre controllare sempre tutto l’impianto di condizionamento.

Dato che eventuali tracce di acqua, di oli e di umidità potrebbero poi compromettere il corretto funzionamento dell’impianto. Il che significa che, nel complesso, riparare un condizionatore con le perdite di gas è sempre un lavoro da affidare ad un tecnico specializzato. Ragion per cui sono sconsigliati gli interventi fai da te.

In più, le perdite di gas nel condizionatore possono essere minime nel tempo, ma a regime quando questo manca il sistema di raffrescamento e di riscaldamento a pompa di calore diventerà poco efficiente. Ovverosia farà poco caldo d’inverno. E genererà poco freddo d’estate.

Dalla manutenzione straordinaria a quella ordinaria, come e quando

Quindi, contrariamente a quella che può essere un’informazione acquisita non correttamente, il gas nel condizionatore a pompa di calore non si ricarica, per esempio, due volte l’anno. Ovverosia quando arriva l’inverno oppure all’inizio dell’estate. Ma sempre e solo quando, proprio per il gas refrigerante, c’è un’effettiva perdita.

Ed il tutto fermo restando che, invece, almeno due volte l’anno il condizionatore deve essere controllato per le operazioni e per gli eventuali interventi di manutenzione ordinaria. A partire dal controllo e dalla pulizia dei filtri. Per mantenere sempre al massimo l’efficienza energetica.

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