Ai contribuenti di 67 anni di età e oltre che hanno diritto alla pensione di cittadinanza interessa sapere quanto dura e a quanto ammonta. Il Governo garantisce infatti ammortizzatori economici finalizzati a puntellare le sorti dei cittadini che non dispongono di mezzi sufficienti al sostentamento proprio e familiare. L’assegno mensile che l’Inps eroga ai beneficiari del sussidio consente di provvedere alle esigenze basilari. Ciò soprattutto in considerazione dell’età avanzata dei destinatari che, a differenza dei percettori del reddito di cittadinanza, non hanno più accesso al mondo lavorativo.
Chi percepisce la pensione di cittadinanza non è difatti tenuto a sottoscrivere il Patto per il lavoro. Né tanto meno deve prender parte alle iniziative finalizzate all’inclusione sociale e al reinserimento nel tessuto socioeconomico in cui vive. Può godere del beneficio il contribuente, sempre di età pari o superiore ai 67 anni, che convive con un soggetto disabile o non più autosufficiente. In caso di convivenza con uno o più soggetti con patologie invalidanti sappiamo che l’onere delle spese mensili aumenta considerevolmente. Torna pertanto utile capire quanto dura e a quanto ammonta la pensione di cittadinanza in riferimento a diverse variabili.
Quanto dura e a quanto ammonta la pensione di cittadinanza?
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La durata della Pensione di cittadinanza è identica a quella del reddito di cittadinanza, quindi è pari a 18 mesi. Esiste tuttavia un’importante differenza in merito alla procedura di rinnovo tra i due sussidi. I percettori di reddito con l’avvicinarsi della scadenza devono provvedere alla richiesta di rinnovo e dopo un mese di sospensione ricevono l’assegno. Per i destinatari della pensione di cittadinanza il rinnovo avviene in modo del tutto automatico senza necessità di provvedere alla presentazione della domanda.
L’ammontare complessivo dell’assegno dipende dalla condizione reddituale dell’anziano che ne formula richiesta. Di qui la necessità di presentare l’Isee aggiornato che attesti nel dettaglio la situazione finanziaria del richiedente. L’importo massimo che l’Ente previdenziale eroga si attesta sui 780 euro su base mensile se il beneficiario non è sposato. Il contribuente single che paga il canone di locazione o le rate del mutuo può quindi contare su una somma limite di 780 euro.
L’importo della pensione aumenta in proporzione al numero dei componenti facenti parte del nucleo familiare. Ne consegue che la ricarica mensile potrebbe raggiungere la soglia limite di 1323 euro nel caso in cui il richiedente conviva con più familiari.