I dolci di Iginio Massari sono celeberrimi e molti vorrebbero togliersi lo sfizio di assaggiarne uno. Ma quanto costa portarsi via una delle sue incredibili torte dalla pasticceria? Vediamo lo sforzo economico da sostenere.
Eleganza e bellezza sono due qualità che dovrebbero distinguere il cibo secondo Iginio Massari. E difatti la sua cucina è conosciuta per efficacia stilistica e ovviamente bontà dei piatti. Il famosissimo pasticcere e gastronomo possiede varie pasticcerie sparse per il Nord e Centro Italia. Recandosi presso una di queste è possibile acquistare uno dei suoi squisiti dolci. Ma se il risultato al palato sarà quasi certamente eccezionale, l’incognita più grande rimane il prezzo. Quanto costano le torte di Iginio Massari? Probabilmente non quello che credi.
Quanto costano le torte di Iginio Massari? I prezzi non sono così alti
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Si potrebbe pensare che si sfrutti la celebrità per sparare prezzi altissimi nella vendita dei propri prodotti. Eppure, a guardare le cifre non sembrerebbe il caso di Iginio Massari. Chi ha voglia di un dolce goloso, potrebbe accaparrarsene uno anche senza far piangere il portafogli. Ma andiamo con ordine, e analizziamo i costi delle sue squisite torte.
Tra le meno costose c’è la ciambella di Nonna Rachele, per cui basterà sborsare 16 euro. Si sale col prezzo, invece, con la sbrisolona e la crostata con confettura di albicocche, entrambe a 21 euro. Arriviamo quindi alla torta paradiso, disponibile al prezzo di 25 euro. La torta perfetta e la caprese rivisitata, infine, sono le più care e si attestano sui 28 euro l’una.
I guadagni del maestro dei dolci
La fama di Massari non è in dubbio, tuttavia molti non saprebbero ancora quanto possa avergli fruttato economicamente. È difficile, comunque, fornire dei dati precisi. Il grande artista dei dolci ha fatto la sua apparizione in svariati programmi tv, tra i quali MasterChef Italia. Si dice che nel noto talent show culinario, un giudice possa guadagnare fino a 400.000 euro a stagione. Facendo delle stime, è dunque possibile ipotizzare che Massari ne abbia presi almeno la metà.
Oltre ai media, la fonte dei suoi incassi sono ovviamente le pasticcerie di Brescia, Milano, Torino, Verona e Firenze. Quella bresciana, in particolare, nel 2020 avrebbe rimpolpato decisamente il conto in banca. Infatti, avrebbe fatturato addirittura la cifra capogiro di oltre 3 milioni di euro. Numeri impensabili per molti di noi, ma che probabilmente ricompensano adeguatamente l’abilità in cucina di questa figura di riferimento nell’arte dolciaria.