Se si vuole arrivare a percepire, in vecchiaia, una pensione dignitosa, bisogna fare in modo di versare più contributi possibili. Da sottolineare, anche, che se non se ne versano almeno 20 anni, al compimento dei 67 anni non si avrà diritto alla pensione di vecchiaia. Per questo appare importante non lasciare buchi contributivi nella propria vita lavorativa. E pagare contributi volontari quando non si lavora sembra essere un buon modo per avere continuità nei versamenti. Ma quanto costa versare un anno di contributi in autonomia?
L’importanza dei contributi
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Per chi non versa contributi la pensione non ci sarà. È il caso di chi lavora per molti anni in nero e si ritrova, a 67 anni, a poter ambire solo all’assegno sociale. Ma non è solo questo il caso. Anche per chi perde il lavoro ad un età troppo avanzata per poterne trovare un altro, diventa fondamentale il versamento. Troppo giovani per la pensione, infatti, questi soggetti si trovano al di fuori del circuito del lavoro.
Versare i contributi volontari, in alcuni casi, può garantire anche l’uscita anticipata dal mondo del lavoro. Se il soggetto, ad esempio, perde il lavoro a 60 anni ma ha versato 41 anni di contributi da lavoro, versando due anni di contributi volontari potrà andare in pensione a 62 anni. Per questo motivo i contributi volontari diventano determinanti in alcune casistiche specifiche.
Chi può versare i contributi volontari?
Per poter essere autorizzati alla prosecuzione volontaria dei versamenti è necessario essere in possesso di specifici requisiti. Il lavoratore deve aver versato almeno 5 anni di contributi totali, o in alternativa, almeno 3 anni nei 5 anni precedenti.
Un’agevolazione importante per chi decide di versare contributi volontari è la deduzione. L’onere sostenuto per il versamento dei volontari è totalmente deducibile dal reddito. Non solo quelli versati per se, ma anche quelli pagati per eventuali familiari a carico. In questo modo si abbatte il reddito su cui calcolare l’IRPEF dovuta.
Quanto costa versare un anno di contributi volontari per la pensione
Il costo dei versamenti volontari si calcola sugli stipendi dell’ultimo anno di lavoro. A determinare, quindi, l’onere da sostenere è la retribuzione ricevuta nelle ultime 52 settimane di lavoro precedenti. Applicando l’aliquota del 33% che pagano i lavoratori dipendenti. Facciamo qualche esempio.
Per un lavoratore che nelle 52 settimane precedenti ha avuto stipendi pari a 18.000 mila euro, l’onere per un anno di contributi è pari a 5.940 euro. Da dividere in 4 trimestri, per ognuno dei quali si dovranno versare 1.485 euro.
Per un lavoratore con retribuzione dell’ultimo anno pari a 25.000 euro, l’onere per un anno di contributi è pari a 8.250 euro l’anno. Pari a 2.062 euro per ogni trimestre di versamento.
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