Quanto costa versare 5 anni di contributi volontari per arrivare ai 20 anni richiesti per uscire a 67 anni con una pensione di 702 euro al mese

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Il momento della pensione è il più agognato da milioni di cittadini ma è anche quello in cui si manifestano tutte le difficoltà avute nel mondo del lavoro e che si avranno nel mondo previdenziale. In Italia non c’è niente di più complicato del sistema di calcolo e di accesso alle pensioni. Versare i contributi serve per assicurarsi la meritata pensione. Ed ogni misura prevede la sua dote di contribuzione.

Per il calcolo invece, incidono le retribuzioni ottenute durante la carriera, quelle ricevute durante i periodi di non lavoro indennizzato, i contributi versati, l’età di pensionamento e i coefficienti di trasformazione. Divincolarsi in questi meandri di regole e norme è assai complicato e c’è chi si trova ad arrivare ad una determinata età nell’impossibilità di accedere alla pensione. Perché mancano i contributi, o perché l’importo della pensione è troppo basso. Ma si può risolvere tutto, perché esistono anche i versamenti autonomi, che l’INPS chiama contributi volontari.

Quanto costa versare 5 anni di contributi volontari per arrivare ai 20 anni richiesti per uscire a 67 anni con una pensione di 702 euro al mese

Un tipico caso di persona che si trova a non poter andare in pensione a 67 anni è quello del mancato raggiungimento dei 20 anni di contributi. Ma lo stesso accade a chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995 e non raggiunge una pensione pari ad almeno 1,5 volte l’assegno sociale. In entrambi i casi valutare il versamento volontario dei contributi può essere utile. Un contribuente può decidere di versare volontariamente fino a 5 anni di contributi. Sia per raggiungere la soglia minima dei 20 anni che per incrementare l’assegno pensionistico da prendere.

Ma occorre fare bene i conti, perché non sempre versare i contributi da soli può essere conveniente. Innanzi tutto perché le cifre non sono basse, anche se cambiano in base alla retribuzione di ogni contribuente interessato, negli ultimi anni di carriera. Anche per i contributi volontari si applica l’aliquota contributiva del 33%. Chi ha avuto nell’ultimo anni di lavoro un reddito utile ai fini previdenziali di 20.000 euro, dovrà versare 6.600 euro per ogni anno di contribuzione necessario. I versamenti possono essere trimestrali, ma va detto che la pensione può essere presa solo una volta completati i pagamenti.

Come funzionano i versamenti volontari

Il vincolo per poter essere ammessi alla prosecuzione volontaria dei versamenti è quello dei 5 anni di contributi minimi versati. Si possono versare fino a 5 anni per raggiungere le 1.040 settimane di contribuzione che rappresentano la soglia minima per la pensione di vecchiaia. Se il primo contributo versato ricade dopo il 31 dicembre 1995, la pensione per essere erogata deve arrivare a circa 702 euro al mese. Ovvero 1,5 volte l’assegno sociale che è di circa 468 euro al mese. È evidente che una volta scoperto quanto costa versare 5 anni di contributi volontari (circa 33.000 euro nell’esempio di prima), se l’obiettivo è la pensione di 702 euro al mese, la convenienza non c’è. Se si può come condizioni reddituali, meglio optare per l’assegno sociale di 468 euro al mese e rimandare la pensione di vecchiaia a 71 anni.

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