Una vera e propria pinacoteca. Si contano circa 25 mila opere d’arte, tra quadri, statue e dipinti vari. Tutti acquistati, durante la sua vita, tra televendite e aste. Silvio Berlusconi era un esteta e non ha mai esitato ad acquistare begli oggetti, anche se di scarso valore. Nella sua Arcore, proprio di fronte a Villa San Martino, è presente un capannone destinato a tutte queste opere.
Uno dei tanti lasciti in eredità alla famiglia. Certo, i figli avrebbero voluto farne volentieri a meno, dato i costi di mantenimento di un capannone così grande. Si dice che Berlusconi si dilettasse ad acquistare i quadri durante la notte, chiamando i vari centralini delle televendite a cui assisteva.
Una sorta di mania che è aumentata nel corso degli anni. Acquistare solo per il piacere di possedere. Una compulsione che ha portato l’ex Premier a riempire uno spazio importante, in cui spesso passeggiava per godersi i suoi acquisti, pensando già ai successivi.
Quanto sono costate le opere d’arte presenti nell’hangar di Villa San Martino
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Indicativamente, sono circa 20 i milioni di euro spesi nel corso della sua vita per acquistare i diversi pezzi. Molti di questi senza un grande valore. A rivelarlo è stato l’amico, nonché grande esperto di arte, Vittorio Sgarbi. Secondo il critico, nato a Ferrara, sono pochissime le opere di valore artistico. Le altre sono state volgarmente definite come “croste”.
Eppure, per mantenerle, Berlusconi non ha badato a spese. Ha ricavato per loro un apposito spazio posto proprio di fronte alla sua residenza principale, quella di Arcore. Un modo per tenerle sempre con sé, ammirando, via via che la collezione aumentava, tutti i nuovi pezzi.
Quanto costa l’hangar dove Silvio Berlusconi ha raccolto tutta la sua collezione
Villa San Martino è un trionfo di sculture, quadri, dipinti di grandissimo pregio e valore. L’hangar posto di fronte, invece, è un po’ il figlio minore, magari non particolarmente bello, ma a cui l’ex Premier teneva comunque molto.
Tanto da pagare un affitto superiore ai 500 mila euro, a cui aggiungere spese di manutenzione e di riscaldamento per un totale di circa 800 mila. Davvero troppo anche per chi, come i figli, da sempre erano a conoscenza di questa passione compulsiva del padre.
Ora che non c’è più, però, il mantenimento del capannone sarebbe diventato un problema. Non solo, l’attacco dei tarli avrebbe rovinato alcune opere, fatto che avrebbe accelerato il processo di dismissione. Che fine faranno? Sarebbe davvero un peccato se finissero in qualche discarica. Potrebbero essere suddivise e donate a qualche associazione o fondazione.
Certo l’ingente quantità non gioca a loro favore, ma trovare una soluzione indolore non sarà facile per Piersilvio, Marina, Barbara, Eleonora e Luigi.
800 mila euro, quanto costa l’hangar pieno di opere d’arte del padre, sono una bella cifra anche per chi ha ereditato svariati milioni. Tuttavia, trovare una soluzione diversa alla distruzione, sarebbe un modo per non disperdere un lascito a cui Berlusconi ha dedicato parte della sua vita.