La compravendita di un immobile rappresenta sempre un punto di passaggio delicato. L’abbondanza di risorse in gioco comporta delle spese notevoli. Una persona inesperta potrebbe perdersi e calcolare in maniera erronea le spese intercorrenti tra le parti. Il rischio è realmente elevato, vista la pluralità di elementi da tenere in considerazione. In generale, acquistare un immobile è un atto da affrontare con attenzione.
Tra le spese emergenti ci sono quelle da versare ai professionisti che garantiscono l’efficace passaggio di proprietà. La figura che si occupa di questo è il notaio. Il costo viene normalmente, ed integralmente, sostenuto dall’acquirente. Questa regola è prevista dall’art. 1474 del codice civile. Questi costi non sono, ovviamente, parte del prezzo di vendita. Nulla comunque vieta alle parti di derogare alla norma e decidere diversamente sul soggetto che pagherà le imposte. Il venditore a prescindere rimane obbligato in solido con l’acquirente delle spese notarili.
Così ecco quanto spiegato, dunque, quanto costa il notaio per l’acquisto della prima casa.
Alcuni costi fissi ed altri da richiedere
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Il rogito notarile garantisce la correttezza giuridica della compravendita dell’immobile e costituisce un passaggio necessario. Infatti, ripercorre la storia dell’immobile negli ultimi venti anni. Una parte del compenso è costituito da imposte che sono matematicamente preventivabili.
Tra queste rientra la cosiddetta imposta di registro, quella catastale e ipotecaria, quella di bollo e una tassa di archivio notarile. A queste si aggiungeranno altre imposte successive all’acquisto, come quelle di visura catastale.
Per calcolare varie di queste imposte dovremo conoscere il valore della rendita catastale dell’immobile e moltiplicarlo per 115,5. In caso di acquisto di prima casa, dovremo pagare il 2% del valore così ottenuto. Per un immobile dal valore di 100.000 euro e una rendita catastale di 400 euro, questa si aggirerà attorno ai 1.000 euro.
Teniamo a mente che per immobili dotati di rendite minori non spenderemo di meno. Infatti, l’imposta minima fissa è proprio di 1.000 euro. Le spese dell’imposta catastale e ipotecaria saranno invece di 50 euro ciascuno. Per un totale, dunque, di 1.100 euro.
A questa somma fissa occorre aggiungere l’onorario del notaio. Fino a qualche anno fa il prezzo veniva indicato da un prezzario che oscillava tra due percentuali. Poi, con l’arrivo del regime di mercato libero, il prezzo è liberamente determinabile dal notaio. Se è vero, dunque, che risulterà necessario informarsi presso ciascun notaio per richiedere un preventivo, dobbiamo sapere che il valore sarà dato da almeno tre variabili: il valore catastale dell’immobile (o il prezzo), la rendita e, se presente un mutuo, il valore dell’ipoteca posta sull’immobile.
Premesso tutto ciò, dovremmo sapere che in passato il Ministero ha pubblicato una tabella orientativa per guidare i notai nello stabilire il prezzo.
Quanto costa il notaio per l’acquisto della prima casa
Secondo la tabella indicata sugli immobili aventi valore fino a 25.000 si potrà applicare una forbice dal 5,99% fino al 16%. Sui valori fino a 500.000 costituisce una percentuale che va da 0,653 al 5,99% mentre per gli immobili che superano il valore di 500.000 potrebbe costituire un valore che va dallo 0,16% allo 0,41%. Considerato una percentuale media sul valore dell’immobile, potremmo prospettare una cifra che si aggira attorno ad almeno ulteriori 1.000 euro.
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