Quanto costa e quanto rende a dicembre il libretto postale rispetto al conto corrente?

Quanto costa e quanto rende a dicembre il libretto postale

Immaginiamo di avere una somma di denaro ricavata da una vendita o un lavoro importante o appena ereditati. Come gestirli al meglio per evitare di perdere soldi in tasse e commissioni e, anzi, provare a guadagnare qualcosa? Magari a breve termine e con la certezza del capitale a scadenza?

Se è vero com’è vero che le alternative si sprecano, va detto anche che la scelta giusta al momento giusto fa la differenza tra chi guadagna tanto e chi no.

Riprendiamo il caso precedente e ipotizziamo per un attimo un possibile dubbio tra la scelta del LRP e l’apertura di un c/c. Ora, quanto costa e quanto rende a dicembre il libretto postale in alternativa al classico conto?

A cosa servono

Diciamo subito che si tratta di due prodotti diversi per natura e funzioni. Tradotto, si sovrappongono solo in minima parte.

Il libretto di risparmio postale (LRP) è emesso da CDP e collocati tramite Poste Italiane. Funzionano al pari dei comuni libretti di risparmio solo che sono (emessi e) garantiti dallo Stato Italiano. In sintesi, è un salvadanaio su cui depositare i risparmi.

A seconda del libretto, il titolare può prelevare e versare da sportello o ATM Postamat come ricevere lo stipendio o la pensione. Oppure versare denaro da un c/c bancario associato (e partecipare a dei concorsi a premi), effettuare operazioni di girofondo postale, etc.

Prelevare e versare denaro

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Il conto corrente, invece, è un eccellente strumento di pagamento per la gestione del denaro, ma non del suo parcheggio. Ovviamente tutto varia a seconda del perimetro delle operazioni abilitate dallo specifico conto. Incassi e pagamenti, bonifici e addebiti diretti, accredito pensione o stipendio, trovano nello strumento un formidabile interlocutore. Inoltre con il c/c si possono abilitare altri prodotti e servizi finanziari come il carnet assegni, il dossier titoli, la carta di debito e/o credito, etc.

Quanto costa e quanto rende a dicembre il libretto postale

Il LRP non ha costi di apertura, gestione e chiusura finale. Le uniche spese sono legate all’imposta di bollo di 34,20 euro (persone fisiche) qualora la giacenza media ecceda i 5mila euro. È la stessa imposta che incontriamo anche sul c/c bancario e sempre al superamento della soglia di cui prima.

Sul fronte ricavi, gli interessi attivi sulla liquidità libera sul libretto è pari allo 0,001% annuo lordo. Tuttavia, solo per chi apporta nuova liquidità sul prodotto e la vincola a 270 giorni vale l’offerta Supersmart al 3% annuo lordo a scadenza. In alternativa c’è l’offerta Supersmart 360 giorni al tasso lordo annuo a scadenza dell’1,50%. Infine si può pensare di investire nei buoni fruttiferi postali sulle scadenze più diverse.

Investire in buoni fruttiferi postali

Investire in buoni fruttiferi postali-proiezionidiborsa.it

Il c/c è in genere oneroso. I conti più economici sono spesso quelli online, poi si passa a quelli postali per arrivare ai bancari tradizionali, mediamente i più costosi. Molto dipende dal prodotto, dalle politiche commerciali adottate dall’intermediario di turno e da quanti e quali servizi si attivano sul conto.

Tuttavia, non mancano prodotti a zero spese e al contempo redditizi. Di norma si tratta di conti online che associano un conto deposito remunerato in funzione del vincolo e la durata. Non mancano prodotti che rendono il 2,50% lordo sul vincolo a 12 mesi per arrivare fino al 4% annuo lordo sui vincoli a 60 mesi. Dunque ecco quanto costa e quanto rende a dicembre il libretto postale rispetto al conto corrente.

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