La Juventus ha appena festeggiato i 100 anni di proprietà Agnelli. Un secolo ricco di grandissimi trionfi, di sonore sconfitte, di uomini che hanno fatto la storia del calcio mondiale, ma anche di scandali e tragedie.
Oggi, questo ciclo che sembrava interminabile potrebbe essere giunto al capolinea. John Elkann, l’uomo che ha preso in mano le redini della famiglia dopo la scomparsa dell’Avvocato Gianni Agnelli e del fratello Umberto, sta pensando di cedere l’asset Juventus.
Sì, perché Exor, la cassaforte che ingloba gran parte del patrimonio degli Agnelli, non sarebbe più intenzionata a iniettare denaro nel club, dopo aver provveduto, negli ultimi anni, ad aumenti di capitale di quasi 800 milioni di euro.
Soldi che la società bianconera ha utilizzato per provare a portare a Torino la grande chimera chiamata Champions League, senza tuttavia riuscirci. Per farlo, è stato ingaggiato un fuoriclasse come Cristiano Ronaldo che, anche per via del Covid, è stato un investimento tanto azzardato quanto poco produttivo.
L’inizio della fine dell’era Andrea Agnelli, che ha provato a salvare la situazione con progetti via via naufragati: la manovra stipendi, le plusvalenze, la Superlega.
La crisi della squadra nei numeri
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Il ribaltone di fine novembre, con le dimissioni del consiglio d’amministrazione, hanno portato alla Juventus una sorta di governo tecnico, con uomini in grado di rimettere in sesto i conti, cercando di ripulire anche l’immagine della società agli occhi dell’Europa.
Operazione parzialmente riuscita con un’abile manovra politica, che, a fronte della rinuncia pubblica al progetto Superlega, ha fatto sì che la Juventus perdesse solo un anno di competizioni Uefa, peraltro nella minore, la Conference League.
Quello appena partito può essere considerato un po’ l’anno zero dopo i grandi successi del secondo decennio del secolo che, però, fanno sentire ancora i loro strascichi, con un rosso di bilancio vicinissimo ai 240 milioni di euro.
Quanto costa comprare la Juventus e chi potrebbe permettersela
A oggi, acquistare la società bianconera potrebbe anche essere un affare. Possedere uno stadio di proprietà, due centri sportivi all’avanguardia, Vinovo e Continassa, un centro medico, un hotel e diverse altre immobilizzazioni è cosa rara nel mondo del calcio. Figuriamoci in Italia.
La richiesta di circa un miliardo e mezzo di euro non è assolutamente esagerata, considerando anche il parco giocatori, molti dei quali di giovane età e prospettiva. Certo, vedere diviso il nome del club da quello degli Agnelli sarebbe davvero qualcosa di molto strano.
Tuttavia, come già i tifosi di Milan e Inter dopo la cessione da parte di Berlusconi e di Moratti, i sostenitori bianconeri vorrebbero solamente una proprietà forte che possa portare la Juventus al vertice del calcio europeo.
Gli investitori potenziali sono principalmente stranieri, fondi americani e sauditi in testa. In particolare questi ultimi potrebbero scorgere nella Juventus quel club dal grande blasone con cui fronteggiare i colossi dei “fratelli” qatarioti: Paris Saint Germain e, soprattutto, Manchester City.
Poi c’è la suggestione italiana, perché proprio in Piemonte vive l’uomo più ricco d’Italia, 30esimo al mondo, mai entrato in orbita calcio nonostante le enormi disponibilità. Quell’uomo, peraltro, è anche tifoso juventino: stiamo parlando di Giovanni Ferrero, proprietario di un marchio riconosciuto in tutto il mondo, grazie soprattutto a Nutella.
Visto quanto costa comprare la Juventus, possiamo tranquillamente affermare che, se volesse, potrebbe partecipare alla corsa. Al momento sono tutte ipotesi, visto la sonora smentita di Exor sulla cessione, ma non è detto che, nel prossimo futuro, il club torinese non possa davvero passare di mano.