L’acquisto di un’abitazione è da sempre in cima alla lista dei desideri di milioni di italiani. Prima o seconda casa, casa per i figli o per uso investimento, un passaggio a un appartamento più grande dell’attuale o viceversa, le ragioni si sprecano. Tuttavia, il vero banco di prova per trasformare il sogno in realtà è dato dal peso della spesa, che non è affatto di quelli ordinari!
Sull’acquisto di un’abitazione incidono diverse voci di spesa, catalogabili a grandi linee in 3 diversi gruppi.
Si parte dal costo dell’appartamento che dipende dall’ubicazione, la metratura (specie per la casa uso investimento), lo stato in cui si trova, etc. Poi ci sono le spese legate all’acquisto come quelle notarili, le tasse al Fisco, la parcella all’agenzia immobiliare. Oppure pensiamo ai lavori per rendere agibile l’appartamento. Infine ecco il costo del denaro, ossia il peso degli interessi su un mutuo casa. Vediamo al riguardo quanto costa a marzo un mutuo da 100.000 euro a tasso fisso o variabile con durata a 10 o 20 o 30 anni.
Le nostre ipotesi di base per il calcolo della rata del mutuo
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Per conoscere l’importo della rata del mutuo sfruttiamo un noto comparatore online tra i vari presenti sul mercato. Facciamo alcune ipotesi di partenza e immaginiamo quanto segue:
- l’acquisto riguarda una prima abitazione del valore di 150mila €;
- l’importo richiesto in banca è di 100mila €;
- consideriamo sia il tasso fisso che variabile sulle durate a 10, 20 e 30 anni;
- il/la richiedente è nato/a nel 1986 con residenza (e ubicazione dell’immobile) a Torino (Nord), Pescara (Centro) e Bari (Sud);
- un ISEE inferiore a 40mila, un reddito netto mensile dei richiedenti di 1.800 € e un lavoro dipendente a tempo indeterminato.
Ci limitiamo ai soli dati salienti che, bene o male, sono richiesti dai principali portali.
Quanto costa a marzo un mutuo da 100.000 euro a tasso fisso o variabile con durata a 10 o 20 o 30 anni
Partiamo dal mutuo a 10 anni, quindi 120 rate complessive da pagare. Il parametro geografico (residenza richiedente e dell’immobile) non incide più di tanto: solo a volte si nota giusto qualche euro di scostamento tra un caso e l’altro.
Veniamo alla sostanza. Sul fisso, gli importi più bassi (meglio: tra quelli vagliati dal nostro simulatore) sono racchiusi tra i 993,55 € di Webank e Intesa Sanpaolo e i 995,90 € di Banca BNL. In questi casi il TAEG (Indice Sintetico di Costo) varia tra 3,76% e 4,09%.
Sul variabile, invece, il TAEG dei primi 3 mutui si attesta tra il 3,66% e il 3,88%. Invece l’importo della rata oscilla tra i 977,66 € di BPP e i 989,66 € di Banca Widiba.
Va da sé che poi ogni istituto prevede condizioni proprie in merito a spese iniziali (istruttorie e perizia), importo finanziabile, eventuali promozioni. Tra quest’ultime troviamo l’eventuale gratuità di alcune spese, speciali soglie massime anagrafiche del richiedente all’estinzione mutuo, etc.
La rata del mutuo sulle durate più lunghe
All’aumentare della durata del mutuo scende la rata mensile ma aumenta il costo complessivo del debito.
Prendiamo la durata a 240 mesi, sia a tasso fisso che variabile. Nel primo caso i TAEG più convenienti si attestano tra il 3,80% e il 3,83%, per una rata mensile che grosso modo si attesta sui 583 €. Sul variabile la rata è relativamente più conveniente considerato che si attesta sui 562-564 euro (BPER, Credem).
Sulla durata a 30 anni, infine, la rata mensile più economica sul tasso fisso che incontriamo appartiene a BPER Banca (421,06 €, TAEG 3,17%). Sul variabile, invece, tra le prime rate incontriamo Sella (416,23 €, TAEG 3,10%), ING (418,55 €, TAEG 3,19%), Credem (434,33 €, TAEG 3,56%) e BPER Banca (435,21 €, TAEG 3,44%).
In chiusura, e data la molteplicità dei parametri in gioco, si invita il Lettore a verificare direttamente con i propri dati, lo stato dell’arte dei mutui a marzo 2023.