Siamo sicuri che dormire sette o otto ore a notte significhi riposare correttamente? Nì. Certamente, dormire è un’attività essenziale per il corpo umano, come nutrirsi e respirare. Ma dormire non vuol dire necessariamente svegliarsi riposati ogni mattina. Tutt’altro.
Da anni i TED Talks, ideati dall’omonima organizzazione privata, dispensano consigli utili sul vivere quotidiano tramite i contributi offerti da molti divulgatori. In un recente ciclo di conferenze (“How to Be a Better Human”), la comunità di TED ha approfondito il concetto di riposo.
Quanti tipi di riposo conosciamo? È uno degli interrogativi degli autori. Sulla base di quanto emerso in un dibattito recente, esisterebbero almeno sette modi per riposarsi.
Riposo fisico
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Il riposo fisico è anche quello più comune. Riposare fisicamente vuol dire soprattutto dormire: è indispensabile per il nostro benessere psico-fisico. Non è importante solamente dormire un numero congruo di ore.
È altrettanto importante addormentarsi entro un certo orario per sfruttare al meglio i benefici del sonno. Lo slot compreso tra le 23.00 e l’1.00 di notte è considerato il migliore per svegliarsi riposati.
Riposo mentale
Dormire, lo abbiamo sottolineato, non è sinonimo di riposo. Un sonno di scarsa qualità produce un deficit dell’attività mentale. Per questo, il riposo mentale è altrettanto essenziale.
Come fare? Se siamo oberati di lavoro, evitiamo di sopportare un carico eccessivo. Programmiamo diverse pause anche di pochi minuti durante la giornata. Questo ci consentirà di essere meno stanchi e stressati la sera.
Riposo sensoriale
I rumori del traffico, le luci blu degli schermi e l’inquinamento ambientale, sono solo alcuni fattori che provocano una riduzione del nostro benessere.
Non facciamoci soffocare da tutto questo. Riposiamo gli occhi ogni trenta minuti quando siamo davanti al Pc. Usiamo una mascherina quando camminiamo in una strada molto affollata. Sono solo alcuni accorgimenti per dare un minimo di sollievo ai nostri sensi.
Riposo creativo
È il riposo che si esplica nella nostra espressione artistica. Tutti siamo artisti a modo nostro. Riposarsi creativamente vuol dire ritagliare una buona parte della giornata alla letteratura, al cinema, alla pittura, alla visita di un museo.
Le alternative sono molte. Sono tutte attività che stimolano positivamente il nostro intelletto e la nostra curiosità.
Riposo emozionale
Basterebbe una frase per spiegare cos’è il riposo emozionale. Essere sé stessi: ecco tutto. Essere delle persone autentiche, senza la necessità di indossare maschere altrui, rende più semplice tenere le relazioni sociali.
Riposo sociale
Oggi, riposo sociale vuol dire anche riposo dai social. Siamo abituati a trascorrere anche ore intere al telefono, a “scrollare” la home di Facebook o a pubblicare foto su Instagram.
Non è certo vietato dalla legge, ma una permanenza costante sui social può diventare deleteria. Usiamoli consapevolmente: non esitiamo a staccare la spina quando serve.
Riposo spirituale
Fare una preghiera, andare a messa o svolgere un’attività caritatevole. Sono solo alcune azioni che danno sollievo a noi stessi, ancor prima che al prossimo.
Riposare spiritualmente vuol dire anche parlare con sé, cercare di capire chi siamo e dove stiamo andando. A volte questo può sfuggirci, serve quindi un momento di distacco per riposare il nostro spirito.
Ecco, dunque, quanti tipi di riposo conosciamo.